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L'Aoup diventa centro regionale per le mutilazioni genitali

L'Aoup diventa centro regionale per le mutilazioni genitali

A Pisa hub per chirurgia ricostruttiva e sostegno

PISA, 28 ottobre 2024, 19:35

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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L'Azienda ospedaliero universitaria pisana diventa centro di riferimento regionale per la presa in carico multidisciplinare delle pazienti con mutilazioni genitali femminili (Mgf).
    La Regione Toscana, con il recente riordino della rete clinica regionale in materia di Mgf, si spiega, "ha individuato nel bagaglio ultradecennale di esperienze e di operatività dell'Aoup i requisiti idonei per farne un centro hub di terzo livello dotato di tutto l'expertise necessario per la gestione clinica globale delle donne portatrici di queste mutilazioni, non solo dal punto di vista clinico/chirurgico ma anche psicologico e sociale, attraverso percorsi didattici e scientifici di alto livello mirati anche alla prevenzione e al contrasto del fenomeno, in rete con le strutture territoriali e i presidi ospedalieri della Toscana".
    Le Mgf, ossia "tutte le pratiche di rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre alterazioni indotte agli organi genitali femminili, effettuate per ragioni culturali o altre ragioni non terapeutiche" (definizione Oms), sono diffuse in oltre 30 Paesi dell'Africa e in alcuni Paesi dell'Asia e del Medio Oriente e interessano oggi oltre 200 milioni di donne nel mondo. Si stima che ogni anno circa 3 milioni di ragazze, la maggior parte sotto i 15 anni, rischino di subire mutilazioni. E anche in Italia il fenomeno è in aumento a causa degli intensi flussi migratori di donne in età fertile. Gli operatori sanitari devono pertanto poter fornire a questa popolazione femminile sostegno e la migliore assistenza sanitaria. In Toscana, rispetto ad altre regioni, si spiega dall'Aoup, nel tempo sono stati attivati protocolli di intervento per la prevenzione, la cura e il collegamento con la rete anti-violenza ed esiste una procedura specifica per la sorveglianza e la negoziazione di alternative (per chi rifiuti la pratica imposta). Con il riordino della rete clinica e l'individuazione del centro di terzo livello a Pisa si mette in collegamento anche tutto il sistema di segnalazione e presa in carico visto che in ogni Asl ci sono consultori dedicati, con personale e procedure specifiche, anche per inoltrare i casi ai servizi sociali e alla Procura, a seconda delle competenze.
    I servizi del centro pisano saranno accessibili attraverso vari canali, tra cui consultori territoriali, medici di famiglia, specialisti, garantendo così una rete assistenziale diffusa in tutta la Toscana. I professionisti coinvolti offriranno un percorso integrato multidisciplinare e multiprofessionale dalla diagnosi, cura e riabilitazione, assicurando una presa in carico totale delle pazienti.
    Il centro è stata presnetato a Pisa il 25 ottobre: tra i presenti il presidente della Toscana Eugenio Giani, gli assessori regionali alla salute Simone Bezzini e alle pari opportunità Alessandra Nardini, la presidente della commissione pari opportunità Francesca Basanieri, l'assessora comunale alle pari opportunità Gabriella Porcaro in rappresentanza del sindaco di Pisa, la direttrice generale dell'Aoup Silvia Briani e il prorettore agli affari giuridici dell'Università di Pisa Giuseppe Campanelli in rappresentanza del rettore. Nell'incontro presentate le caratteristiche del centro con Nura Musse Ali, della commissione pari opportunità della Regione Toscana e, per l'Aoup, con le relazioni di Tommaso Simoncini, Emanuele Cigna, Federica Pancetti e Federica Marchetti.
   

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