Nonostante il contesto economico
sia caratterizzato da incertezza, si registra un interessante
livello di ottimismo, soprattutto nel settore manifatturiero.
L'edizione estiva del "Barometro" dell'Istituto per la
promozione dei lavoratori - Ipl, commenta, per la prima volta,
un solo settore economico. "Ciò che colpisce è che i lavoratori
di un settore fortemente orientato all'esportazione come quello
manifatturiero siano relativamente fiduciosi per il futuro",
così il presidente Ipl Andreas Dorigoni. Il direttore Ipl Stefan
Perini spiega: "Questa volta abbiamo scelto il settore
manifatturiero, in quanto i dati relativi a quanto comparto ci
appaiono particolarmente interessanti".
Con 35.348 persone, il settore manifatturiero occupa il 15,7%
dei lavoratori dipendenti altoatesini (dato relativo al secondo
trimestre 2024). Particolarmente significativo è che l'88,6%
degli occupati abbia un posto fisso, il che evidenzia come il
settore sia uno dei più stabili dal punto di vista contrattuale.
La dinamica occupazionale si è mantenuta positiva nel secondo
trimestre 2024, con un aumento dello 0,9% rispetto allo stesso
trimestre dell'anno precedente. Da segnalare la crescita delle
donne (+1,7%) e quella degli over 50 (+3,4%), presumibilmente
riconducibile a fattori demografici. Anche l'occupazione a tempo
parziale è aumentata in misura rilevante (+4,7%).
Nonostante la valutazione complessivamente positiva riguardo
il futuro sviluppo macroeconomico (indice +10 su una scala da
-100 a +100), i giudizi sulla situazione finanziaria personale
dei lavoratori sono meno rosee. L'indicatore riguardante la
capacità di far quadrare i conti rimane a un livello basso, con
un valore dell'indice pari a -8, e anche le opportunità di
risparmio sono migliorate solo marginalmente (indice: -6). Al
contrario, gli indicatori sull'occupazione, come il rischio di
perdere il lavoro o le possibilità di trovare un lavoro simile,
rimangono stabili. Secondo la ricercatrice Ipl Maria Elena
Iarossi "il settore si è sviluppato bene negli ultimi 12 mesi
grazie agli sforzi degli occupati del settore, tuttavia rimane
l'impressione che i successi economici non arrivino a
sufficienza nelle tasche dei lavoratori".
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