La 44/a edizione di Oriente
Occidente prende il via domani a Rovereto, in Trentino. Fino al
7 settembre sono previsti nove giorni di spettacoli e
approfondimenti sul tema di "Mediterranei". Esistono ancora un
Nord e un Sud del mondo? Cosa significa oggi Occidente? Cosa
rimane di queste definizioni? Sono alcune delle domande da cui
trae le mosse la manifestazione.
"La programmazione artistica come sempre unisce etica ed
estetica invitando a decolonizzare lo sguardo sul mondo. Teoria
e pratica del dialogo si uniscono nello spazio del narrare e
crediamo che la cultura, la danza, l'arte e la musica possano
offrire proprio il giusto spazio per avviare pratiche di
ecologia ambientale e sociale per riuscire a fare pace con la
Terra", spiega il direttore artistico Lanfranco Cis.
L'opening del festival - si legge in una nota - è previsto
per questa sera alle 19 in piazza Urban City, con l'hip hop e la
street dance della compagnia di Amala Dianor.
Torna Sidi Larbi Cherkaoui, in prima nazionale c'è il primo
lavoro corale di Leïla Ka, per la prima volta in Italia arriva
Thomas Lebrun, che dopo un periodo di ricerca sul campo
rappresenta sul palco la comunità Muxes del Messico, considerata
emblematica di un vero e proprio terzo genere. Torna anche
Dorothée Munyaneza, coreografa di origini ruandesi di base in
Francia, con il debutto di umuko, un lavoro con cui va alla
ricerca delle sue origini con giovani artisti. Lo spettacolo è
accompagnato da un'intera giornata dedicata al Ruanda 30 anni
dopo il genocidio del 1994. Anche la scena contemporanea
italiana è protagonista con artisti, artiste e compagnie come
Carlo Massari, Compagnia Abbondanza/Bertoni e Aristide Rontini,
coreografo sostenuto dal progetto Europe Beyond Access, che
invitano a scoprire opere molto diverse tra loro, ma legate
dalla necessità di approfondire le dinamiche sociali
contemporanee. Tra gli ospiti della rassegna "Linguaggi", ciclo
di conferenze e talk, ci sono invece Nello Scavo, Jennifer
Guerra, Fabrizio Maronta e Lina Simons.
Prospettive inedite arrivano anche grazie alla collaborazione
con Asia-Europe Foundation (Asef), che presenta per la prima
volta in Italia "Asia-Europe Cultural Festival", un "festival
nel festival" che tesse relazioni tra Asia ed Europa attraverso
la cultura. Tra le proposte di questa sezione The Rite of Spring
di Seeta Patel, la tradizionale Sagra della Primavera di Igor
Stravinsky in una rilettura in chiave Bharatanātyam, danza
classica tra le più diffuse in India.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA