Il valore delle esportazioni
trentine nel secondo trimestre dell'anno rimane pressoché
invariato (-0,1%) rispetto allo stesso periodo dell'anno
precedente, con un valore pari a 1,38 miliardi di euro. Il dato,
riportato dall'Ufficio studi e ricerche Camera di commercio di
Trento sulla base delle analisi Istat, è in linea con quello
nazionale e del Nordest, rispettivamente pari a +0,5% e -0,3%.
La variazione tendenziale del primo semestre si assesta invece
su un -1,6%.
Le vendite trentine all'estero sono costituite in prevalenza
da prodotti dell'attività manifatturiera (oltre il 95% del
valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai
macchinari ed apparecchi (21,6%), seguono i prodotti alimentari
(17,3%) e i mezzi di trasporto (13,2%). Nel complesso queste tre
categorie merceologiche rappresentano più del 52% delle
esportazioni provinciali.
Per quanto riguarda le destinazioni, l'Unione europea (27
Paesi) si conferma essere il principale mercato di riferimento
sia per le esportazioni, avendo assorbito il 58,3% del totale,
sia per le importazioni (79,3%). Al primo posto si colloca la la
Germania, mercato verso cui nel periodo aprile-giugno 2024 si
sono dirette merci trentine per un valore complessivo di 217
milioni (15,8% delle vendite sui mercati internazionali),
seguono gli Stati Uniti, con circa 171 milioni (12,4%), la
Francia, con 137 milioni (9,9%) e il Regno Unito, con 109
milioni di euro (7,9%). Nel confronto con il 2023, le vendite
rimangono stabili rispetto a tutte le destinazioni, eccetto
Spagna (+21,4%) e Polonia (+35,1%).
Con un valore pari a 899 milioni di euro nel periodo tra
aprile e giugno, le importazioni confermano la fase
congiunturale di stagnazione. Le principali quote di merci
importate riguardano principalmente i mezzi di trasporto, con il
22,2%, seguiti da legno, prodotti in legno, carta e stampa
(14,1%) e prodotti alimentari (11,0%).
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