(di Nicoletta Tamberlich)
Tra mistero e thriller, arriva
Brennero la nuova serie tv, in onda su Rai1 da lunedi 16
settembre, in quattro prime serate, che mette i due
protagonisti, Elena Radonicich e Matteo Martari, appartenenti a
due mondi differenti, alle prese con una pericolosa caccia a un
serial killer. Una Pm originaria di una facoltosa famiglia di
lingua tedesca e un ispettore di lingua e cultura italiana con
un passato difficile, sono costretti a lavorare insieme al caso
di quello che viene definito il killer di Bolzano ha ucciso 6
persone tutte di origine italiane. Superando le reciproche
diffidenze e facendo squadra, Eva Kofler e Paolo Costa daranno
la caccia allo spietato assassino, tornato a colpire dopo anni,
riaprendo le ferite e le tensioni culturali che hanno segnato
per decenni la città di Bolzano. La serie è state presentata
nella sede Rai di Viale Mazzini da protagonisti e da uno dei due
registi Giuseppe Bonito (Figli, Arminuta), che ha diretto la
seconda parte della serie (la prima è stata affidata a Davide
Marengo assente perchè impegnato sul set di un altro progetto).
Prodotta da Cross Productions in collaborazione con Rai Fiction,
fa notare Bonito: "Quando abbiamo girato abbiamo scoperto che la
convivenza fra due comunità e due lingue, cioè quella italiana e
tedesca, è ancora reale ci affascinava molto girare in una
località dove ci sono le insegne in due lingue. Brennero è
questo, i protagonisti raccontano le due anime differenti
presenti. Il personaggio di Matteo, tre anni prima, ha avuto un
incidente nel quale ha perso la moglie e una parte della gamba.
È un'indagine al presente, ma anche un'indagine al passato". Per
Martari: "Interpretare personaggi così affascinanti è sempre
molto interessante. Paolo Ha una grande chiusura verso
l'esterno, ma al tempo stesso ha una particolare forma di ironia
e una grande sensibilità". Radonicich: "Il mio personaggio è
sconosciuta a sé stessa, non ha mai compreso le sue potenzialità
e agisce per non deludere le aspettative delle persone che ha
intorno, soprattutto del padre. Ad un certo punto ha l'occasione
per autodeterminarsi. Ha un processo di crescita un po' tardivo.
Va contro suo padre quando sceglie di collaborare con Paolo".
"Questa serie non ha dei buoni e dei cattivi, i ruoli poi si
ribaltano".
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