La decisione dell'International Tennis Integrity Agency (Itia) di scagionare Jannik Sinner dall'accusa di doping a seguito della positività al Clostebol si è attenuta alle regole definite "dal Codice mondiale antidoping", a sua volta "stabilito dall'Agenzia mondiale antidoping", ovvero la Wada che ora ha fatto ricorso al Tas contro quella decisione. Così il Ceo dell'antidoping del tennis, Karen Moorhouse, difende la decisione dell'Itia nata dalla valutazione di "circostanze, fatti e dati scientifici", indipendentemente dal "profilo del giocatore coinvolto".
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