Trasformare le criticità
dell'agricoltura in opportunità, sfruttando le nuove tecnologie
e l'intelligenza artificiale per contenere i costi, ridurre
l'impatto ambientale e salvaguardare le risorse naturali, ad
iniziare dall'acqua. È quanto emerso dal tavolo di confronto "Il
paradosso dell'industria agroalimentare", organizzato
nell'ambito dei lavoro della terza "Dolomite Conference" di
Trento.
L'incontro, rivolto ai delegati dei numerosi Paesi presenti
alla conferenza, ha visto confrontarsi sul tema della produzione
agroalimentare e della sostenibilità esponenti di diverse
realtà, tra cui la direttrice generale dell'Energy and Resources
Institute di Nuova Delhi, Vibha Dhawan, il presidente del
consorzio Melinda, Ernesto Seppi, e la vicepresidente di Ferrari
Trento, Camilla Lunelli. Quest'ultima ha portato all'attenzione
dei presenti le diverse azioni messe in campo dall'azienda
vitivinicola trentina per ridurre il proprio impatto
sull'ambiente.
"La nostra società riserva da tempo una grande attenzione
alle questioni ambientali, perché siamo sicuramente quelli che
maggiormente subiscono gli effetti del cambiamento climatico.
Oltre alla certificazione del metodo di coltivazione biologico a
tutti i nostri vitigni, negli ultimi anni abbiamo introdotto un
sistema digitale di controllo delle irrigazioni, per risparmiare
una risorsa importante come l'acqua. Abbiamo inoltre avviato
sperimentazioni sulla raccolta di dati attraverso i droni e
sull'impiego dell'intelligenza artificiale a sostegno del lavoro
di selezione delle uve. In entrambi i casi si tratta di
innovazioni che richiedono tempo e moltissimi dati, ma che
potrebbero dare buoni risultati in termini di efficenza e
riduazione dell'impatto ambientale", ha spiegato Lunelli.
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