Attribuire la giusta responsabilità
a chi produce più rifiuti, assicurare un giusto mercato agli
scarti, diversificare le fonti energetiche e garantire la
priorità alla ricerca nelle tecnologie alternative. E ancora:
agevolare la transizione attraverso i dati scientifici, gestire
adeguatamente i rifiuti elettrici, favorire soluzioni comuni di
fronte a problemi simili e riparare prima di riciclare. Sono
questi, in sintesi, gli otto punti del manifesto programmatico
elaborato nella tre giorni di lavoro della "Dolomite Conference"
di Trento. L'evento ha visto la partecipazione di oltre cento
delegati, tra imprenditori, docenti, studenti, manager e
giornalisti, provenienti da tutto il mondo.
"In questi tre giorni di lavoro è emerso come, per affrontare
i problemi del clima, ci sia più bisogno di più coinvolgimento
delle aziende, delle persone e, soprattutto, dei giovani. È
evidente che con i meccanismi decisionali tipici delle Nazioni
unite, come ammesso dallo stesso segretario generale Antonio
Guterres, non si va da nessuna parte. Abbiamo bisogno di essere
più veloci, più efficienti e, soprattutto, più inclusivi", ha
affermato, al termine del convegno conclusivo, il coordinatore
scientifico dell'evento, Francesco Grillo, docente
dell'Università Bocconi.
I punti del manifesto sono stati elaborati all'interno di
tavoli tematici specifici, dove si sono confrontati esperti e
specialisti, ma anche giovani e semplici cittadini, con
l'obiettivo di unire le idee e fornire proposte concrete per
affrontare le sfide climatiche. Il documento conclusivo verrà
portato alla prossima Cop29 di Baku, in programma dall'11 al 22
novembre, e al G20 che si terrà a Rio de Janeiro il 18 e 19
novembre.
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