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Potonterapia di Trento curate più di 2.400 persone in 10 anni

Potonterapia di Trento curate più di 2.400 persone in 10 anni

Trattati circa 1.800 adulti e 600 bambini

TRENTO, 22 ottobre 2024, 15:02

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il 22 ottobre di dieci anni veniva trattato il primo paziente nel Centro di protonterapia di Trento. Questa mattina, alla presenza dell'assessore alla salute Mario Tonina, del direttore generale di Apss Antonio Ferro e di quanti in questi anni hanno collaborato con il centro di Trento - sottolinea Apss in una nota - sono stati illustrati i traguardi raggiunti.
    Il Centro di protonterapia, unico centro completamente pubblico in Italia, serve i pazienti trentini e altoatesini (circa 20% dell'attività) ed è anche a disposizione, circa il 70% del suo volume di attività, di pazienti provenienti da fuori regione e per il 10% per pazienti provenienti dall'estero. Ad oggi, il Centro ha trattato più di 2.400 persone, 1.800 adulti e 600 bambini, tutti rientranti nelle categorie coperte dai Livelli essenziali di assistenza (Lea) e attualmente autorizzati, per i pazienti provenienti fuori dal Trentino, su base individuale, vista l'attivazione del Nomenclatore tariffario nazionale ormai prevista non prima di gennaio 2025.
    Dopo l'avvio clinico del centro nel 2014 e il primo trattamento di un paziente pediatrico nel 2015, sono state introdotte diverse nuove tecniche di trattamento mutuandole dalla radioterapia con fotoni, come la verifica del trattamento near-line, l'imaging pre-trattamento on-line, il gating respiratorio per il trattamento di tumori che si muovono con il respiro, la radiochirurgia e, più recentemente, i trattamenti quasi-rotazionali implementati a Trento per la prima volta al mondo.
    "Una eccellenza che ben si integra al territorio e sulla quale stiamo investendo con prospettiva: voglio infatti ricordare che sta proseguendo l'importante iter per la realizzazione del nuovo Hospice pediatrico trentino, che sorgerà in un'area strategica vicina al Centro di protonterapia e al Polo ospedaliero universitario, un progetto che segna un ulteriore passo verso l'integrazione dei servizi sanitari per rispondere in maniera sempre più efficace e soprattutto umana alle necessità dei pazienti più giovani e delle loro famiglie", ha commentato l'assessore provinciale alla Salute, Mario Tonina.
   
   

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