In Trentino serve un servizio sanitario territoriale che elimini la disparità di accesso all'assistenza tra chi si trova in Rsa e chi, invece, è seguito in casa. Lo dice all'ANSA il segretario della Uil Pensionati del Trentino, Claudio Luchini, che chiede un confronto con l'assessore provinciale alla Salute, Mario Tonina. "C'è il diritto alla ricerca della felicità e lo Stato deve mettere il cittadino in condizione di vivere nel modo migliore, un concetto che si inserisce nell'invecchiamento attivo. Dobbiamo riuscire, anche nel confronto con l'assessore Tonina, a creare un modello territoriale di assistenza che al momento non c'è. Certo esiste lo 'Spazio Argento' e sappiamo che, finalmente, la struttura ospedaliera comunica con quella assistenziale, anche se non ovunque. Ma deve esserci la sanità sul territorio, con ospedali di comunità in supporto alle organizzazioni territoriali, con pari diritti e accesso alle cure per chi sta in Rsa e chi no", ribadisce Luchini.
Al momento, in Trentino, i due terzi dell'assistenza agli anziani sono in carico al privato, si tratta di circa 16.000 persone invalide o con indennità di accompagnamento. Solo un terzo del fabbisogno, circa 5.000 persone, è soddisfatto dai posti nelle Rsa. Sono 230.000 le persone con più di 65 anni. I pensionati sono 145.000. Ben 16.000 persone percepiscono meno di 600 euro al mese. Numeri che messi assieme ai cambiamenti sociali e tecnologici e alla frattura tra generazioni tratteggiano uno scenario complesso.
"Sono aspetti su cui stiamo ragionando. Senza tralasciare l'aspettativa di vita di chi sta bene", commenta Luchini. Per questo", prosegue il segretario, "bisogna potenziare la prevenzione, che è anche un modo per diminuire i costi del sistema sanitario. La prevenzione come strategia di sanità futura. E poi non si può ricorrere al privato per cure che potrebbe fare il pubblico. La sanità privata sta sostituendo quella pubblica. Capisco che siano aspetti difficili da risolvere ma vanno affrontati. Se concordiamo di risolvere i problemi gradualmente anche le forze sindacali devono avere la possibilità di verificare i vari passaggi. Ultimamente c'è carenza di confronto e concertazione con la politica", ammette Luchini.
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