La Procura di Bolzano ha chiesto la
condanna al pagamento di 1.000 euro nei confronti del
consigliere provinciale Jürgen Wirth Anderlan, accusato di
diffamazione aggravata (perché a mezzo internet) e oltraggio a
corpo politico. I fatti risalgono a inizio 2022, dopo che ai
governatori Maurizio Fugatti e Arno Kompatscher e al quotidiano
Alto Adige erano state recapitate lettere di minacce contro
Green pass e vaccini, contenenti proiettili inesplosi. In
diverse dichiarazioni pubbliche di solidarietà, l'allora
presidente del Consiglio Rita Mattei aveva condannato il gesto
"che sembra provenire da ambienti no vax". Sotto una delle
interviste, rilanciata su Facebook, Anderlan l'aveva apostrofata
come "presidente dai capelli a nido per uccelli", e lei lo aveva
denunciato, chiedendo 50 mila euro di risarcimento.
Il processo, iniziato stamattina, anche se in rito
abbreviato, si svolge a porte aperte. "Anderlan ne ha fatto
un'occasione per una passerella politica - ha sottolineato
Angelo Polo, avvocato di Mattei che è parte civile -. La stessa
discussione online è stata un'opportunità di proselitismo.
Anderlan non ha criticato Mattei sui contenuti dell'intervista:
non ci sono i presupposti per dire che abbia esercitato diritto
di critica, né per invocare la scusante della provocazione".
Nicola Canestrini, avvocato difensore, ha parlato invece di uno
"stato d'ira", ingenerato nel suo assistito, "rispetto a un
fatto ingiusto". Considerato uno dei leader dei no vax, si
sarebbe sentito chiamato in causa, intervenendo "per dire che
Mattei, in quanto presidente di un organo che è diretta
espressione del popolo, stava dormendo, in un'epoca in cui i
nostri diritti fondamentali venivano minati quotidianamente".
Canestrini ha chiesto per Anderlan l'assoluzione.
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