Da lunedì 21 ottobre è in corso la
rimozione dei ponteggi corrispondenti alla testata delle Mura di
piazza Fiera, a Trento, tra via Dietro le Mura e via Mazzini. Lo
stato dei lavori, dal valore complessivo di un milione di euro
(l'80% del quale finanziato dal Ministero della Cultura), è
stato presentato alla stampa dal sindaco di Trento Franco
Ianeselli e dalla direttrice dei lavori Giorgia Gentilini.
Avviati all'inizio del 2023, i lavori - eseguiti dalla ditta
Effeeffe per conto dell'amministrazione comunale - procedono per
settori: alla fine del 2023 è stata scoperta una buona parte del
fronte affacciato a sud della piazza. Ora, con lo smontaggio
delle impalcature in via Dietro le Mura, in piazza Fiera rimane
l'area di cantiere e restano i ponteggi solo sulla parte
orientale delle Mura, dove sono in corso le ultime lavorazioni
che verranno completate entro fine anno.
"Abbiamo iniziato il 17 febbraio 2023. La conclusione
avverrà entro fine anno per un vincolo del finanziamento del
fondo cultura del Mic. Stiamo facendo le corse perché la fine è
prevista fine a metà novembre. Poi verrà disallestito tutto il
cantiere. Entro la fine anno i lavori saranno conclusi, come
previsto, e le mura torneranno visibili dalla piazza", lo ha
detto all'ANSA la responsabile dei lavori Anna Bruschetti.
I lavori hanno l'obiettivo di garantire la conservazione
delle Mura. Per questo l'intervento ha previsto anzitutto
l'eliminazione dei fenomeni di degrado. "Il lato nord delle mura
era caratterizzato da un colore nero fumo, legato anche al
carbone e ad una serie di biodeteriogeni, come muschi e
licheni", ha spiegato la direttrice dei lavori Gentilini,
precisando che "la cosa che ci ha impegnati di più è stato
l'attacco biologico" al manufatto.
Il restauro ha cercato di preservare i segni del naturale
invecchiamento dei materiali. Gli interventi hanno mantenuto
anche i merli incompleti senza cercare una finitura totale e
hanno valorizzato la memoria storica legata alla demolizione
della porta Santa Croce.
Nel corso dei lavori è stato scoperto un altro tratto della
cinta duecentesca. "Le mura costruite al tempo del principe
vescovo Vanga si trovano sull'esterno, mentre all'interno sono
state molto rimaneggiate, forse anche per il fatto che il lato
nord è sempre ombreggiato", ha detto Gentilini, precisando che
le mura erano fatte con una malta "composta dal calce aerea e di
inerti del torrente Fersina".
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