I carabinieri del Nucleo operativo
ecologico (Noe) di Trento, assieme agli ispettori dell'Agenzia
provinciale per la protezione dell'ambiente (Appa), hanno
eseguito il sequestro preventivo di un impianto di recupero
rifiuti in località Brianeghe, nel Comune di Mori. Il
provvedimento cautelare - informa l'arma - è stato disposto dal
gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia e
antiterrorismo della Procura della Repubblica di Trento per
violazione alle norme di settore e dell'autorizzazione
ambientale provinciale.
A quanto emerso dalle indagini, avviate nel 2023, il titolare
avrebbe gestito l'impianto di recupero senza rispettare il
corretto ciclo produttivo di trasformazione del rifiuto in
materiale riciclato, immettendoli sul mercato quali materie
prime (End of Waste) grazie ad attestazioni di conformità da
tecnici di laboratorio ritenuti dagli inquirenti compiacenti.
Al titolare dell'impianto sono contestate anche le emissioni
incontrollate in atmosfera, la filtrazione nel suolo delle acque
industriali e l'accumulo di rifiuti depositati, pari a 22 volte
oltre i limiti autorizzati e fuori delle aree previste.
La Procura ha nominato un amministratore giudiziario per
assicurare la continuità produttiva, la messa in sicurezza
dell'impianto e il rispetto delle normative ambientali.
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