Una nuova tecnologia touchless e
lavabile, sviluppata da un team di ricercatori della Nottingham
Trent University, dell'Helmholtz-Zentrum Dresden-Rossendorf e.V.
e della Libera Università di Bolzano, può essere integrata nei
tessuti e permette di regolare diverse funzioni grazie
all'interazione tra sensori e un magnete.
Questa tecnologia innovativa nasce dall'integrazione di
sensori di campo magnetico flessibili, creati dai ricercatori
dell'Helmholtz-Zentrum di Dresda, all'interno di tessuti grazie
ad una tecnologia sviluppata dal gruppo di Nottingham. Questo è
possibile grazie alla flessibilità dei sensori e all'utilizzo di
una macchina industriale per filati, già presente sul mercato,
che consente di avvolgere i sensori all'interno di un tessuto
tubolare, simile a quello dei lacci da scarpe. Ne risulta un
tessuto all'apparenza normale, ma che all'interno presenta
sensori sensibili ai campi magnetici perfettamente integrati nel
filato. "Una delle maggiori sfide nello sviluppo di tessuti
intelligenti è trasformare il sensore in un filo, ovvero
modificare il filo stesso in modo che possa funzionare come
sensore senza la necessità di componenti aggiuntivi", spiega
Michael Haller, professore alla Facoltà di Ingegneria di unibz.
Questi tessuti possono infatti essere lavati in lavatrice e
mantenere la loro funzionalità, rendendoli estremamente durevoli
e utilizzabili anche all'interno dell'abbigliamento subacqueo.
Inoltre, questi sensori non rischiano di essere attivati in
maniera accidentale o involontaria, come può invece succedere
con sensori di tipo capacitivo, come quelli presenti negli
schermi dei nostri telefoni, che si attivano in risposta allo
spostamento di un oggetto, anche non magnetico.
"Il nostro progetto potrebbe rivoluzionare i tessuti
elettronici usati sia per l'abbigliamento specializzato che per
quello di tutti i giorni", spiega Pasindu Lugoda, ricercatore
alla Nottingham Trent University e primo autore dello studio.
I ricercatori della Libera Università di Bolzano, coordinati
da Niko Münzenrieder, professore di Fisica alla Facoltà di
Ingegneria, hanno poi cercato possibili applicazioni per questa
tecnologia. Alcuni degli esempi presentati sono una fascia che
può essere indossata sul braccio e permette di navigare in un
ambiente virtuale o l'inserimento all'interno del cinturino di
chiusura dei caschi per moto, in modo da verificarne l'effettiva
chiusura. Questa tecnologia lascia spazio all'immaginazione: dal
controllo della temperatura in tessuti riscaldabili o
raffreddabili, all'utilizzo in abbigliamento tecnico e
professionale, questi sensori trasformano i vestiti in
un'interfaccia di interazione tra uomo e macchina.
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