Non esclude di stanziare, seguendo
l'esempio di 'World Athletics', premi in denaro per i vincitori
di medaglie d'oro alle prossime Olimpiadi; intanto Luciano
Rossi, presidente dell'Issf, la federazione mondiale del tiro,
veste i panni di n.1 della Fitav, ente nazionale del tiro a
volo, e scrive al ministro dello Sport, Andrea Abodi per
chiedergli di adoperarsi affinché "la tassazione sui premi agli
sportivi dilettanti (che è al 20% ndr) venga eliminata". O che
almeno venga applicata la bozza di modifica circolata lo scorso
agosto, ovvero "l'applicazione di una soglia di esenzione -
scrive Rossi al ministro dello Sport - di 300 euro per ciascun
premio".
Ma anche se così fosse, Rossi fa notare che "non si capisce
perché i premi legati alla pura fortuna, come Enalotto, Gratta e
Vinci, lotterie varie e bingo, godano di una fascia di esenzione
di 500 euro mentre quella per gli sportivi sarebbe di 300".
Infatti, secondo il presidente della Fitav, non si può
privilegiare una vincita fortunosa rispetto a "un dilettante che
paga tutto di tasca propria per allenarsi durante la settimana e
magari si alza all'alba la domenica per partecipare a una
competizione e magari conquista un premio".
Intanto con le norme attuali, sottolinea Rossi, "si sta
caricando di burocrazia tutte le associazioni dilettantistiche
del nostro territorio, che quasi sempre sono gestite da
volontari e appassionati, non certo preparati a gestire un
ulteriore carico di pratiche amministrative (come ad esempio le
migliaia di autocertificazioni degli atleti dilettanti che
andranno a dichiarare di non aver percepito più di 300 euro
all'anno)". Così le Asd, non solo quelle del tiro ma in
generale, sono oberate "di una burocrazia eccessiva e del tutto
inutile", e Rossi spera quindi che la sua richiesta non cada nel
vuoto: "insisterò - dice - in questa mia 'battaglia' finché non
mi daranno ascolto".
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