Una ragazza di 18 anni di origini algerine è la persona arrestata in Umbria nell'ambito dell'indagine nei riguardi di cinque giovani di origine straniera residenti in varie città italiane ritenuti, a vario titolo, responsabili di avere costituito ovvero fatto parte di un'associazione terroristica dedita alla promozione, al consolidamento e al rafforzamento delle formazioni terroristiche "Al Qaeda" e "Stato Islamico".
La ragazza, si è appreso dai carabinieri del comando provinciale di Perugia, risiede da tempo nella città umbra con la sua famiglia.
La 'testa' del gruppo di propaganda jihadista sgominato dal Ros dei carabinieri, sotto il coordinamento della Procura di Bologna e della Procura nazionale antimafia e antiterrorismo, era una ragazza, giovane pachistana cresciuta e residente a Bologna per la quale gli inquirenti evidenziano il "particolare attivismo" e "l'incessante opera di proselitismo". Fin da subito, come emerso, la giovane, radicalizzatasi online e nel periodo del Covid, è stata in grado di coinvolgere la ragazza di origine algerina cresciuta e residente a Spoleto, insieme alla quale avrebbe formato il gruppo di propaganda "Da'wa", che in arabo significa "chiamata".
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