L'aula Goretti della Corte d'appello di Perugia ha ospitato come tradizione la cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario per il distretto dell'Umbria. Vi hanno partecipato la presidente della Regione Stefania Proietti e la sindaca del capoluogo Vittoria Ferdinandi insieme a diversi parlamentari e altre autorità, nonché rappresentanti del Consiglio superiore della magistratura, del Ministro della Giustizia, degli avvocati e del personale amministrativo.
"Come ogni anno, in questa giornata il mondo della Giustizia apre le porte alla società civile per rendere conto del suo operato" ha detto il presidente della Corte Giorgio Barbuto. "Si tratta di un rendiconto doveroso - ha aggiunto -, perché la Giustizia è amministrata in nome del Popolo e perché in una società democraticamente organizzata è di vitale importanza che la collettività creda nella Giustizia amministrata in suo nome, conoscendone le modalità di esercizio ed i risultati raggiunti".
Barbuto si è poi soffermato sui temi dell'organizzazione e dell'amministrazione, facendo "esplicito riferimento all'organico dei magistrati, alla pesante scopertura del personale amministrativo ed al continuo stillicidio di abbandoni degli addetti all'Ufficio per il processo". "In queste condizioni - ha detto - è difficile assicurare un funzionamento dignitoso per gli uffici e predisporre progetti, in assenza di un concreto programma di tempestiva gestione dell'emergenze. E', dunque, assolutamente necessario attivare un piano di assunzioni che faccia arrivare nei nostri Uffici assistenti, cancellieri, nonché procedere alla stabilizzazione di un adeguato numero di funzionari dell'Ufficio per il processo, garantendo un livello di formazione anche in rapporto al processo di digitalizzazione".
Al momento dell'intervento del rappresentante del Governo alcuni magistrati in toga hanno lasciato l'aula unendosi alla protesta nazionale decisa dall'Anm contro la riforma della giustizia. Esaminando poi la situazione locale, il presidente della Corte d'appello ha rilevato che "in tutti gli uffici del Distretto si registrano poche carenze di organico tra i magistrati togati, indice della qualità del lavoro e del benessere organizzativo che caratterizza gli uffici giudiziari umbri". "Diverse risultano invece - ha aggiunto - le criticità legate alla carenza di personale amministrativo: la già notevole percentuale di scopertura con riguardo al personale a tempo indeterminato, pari al 43,86 % per la sola Corte di appello, è destinata ad aumentare in ragione dei prossimi, imminenti, pensionamenti; va, inoltre, evidenziata la grave carenza di figure tecniche da adibire ai servizi attinenti l’edilizia, la contrattualistica, la contabilità". "Affrontando ora l’esame dell’andamento della giurisdizione - ha rilevato Barbuto -, possiamo dire che, ancora una volta, pur operando nel contesto deficitario di risorse umane, il Distretto di Perugia è riuscito a mantenere la propria immagine di Ufficio giudiziario virtuoso nel panorama nazionale, garantendo buoni standard per efficienza organizzativa, produttività e durata ragionevole dei processi".
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