In dieci anni in Umbria il numero
delle aziende attive (ossia non solo iscritte al registro
camerale, ma anche effettivamente operanti) è sceso di 3.729,
passando dalle 81.482 del 2014 alle 77.753 del 2024, con una
contrazione del 4,6%, risultata nettamente superiore alla media
nazionale (-1%). Emerge da Movimprese, l'analisi statistica
trimestrale della nati-mortalità delle imprese condotta da
InfoCamere per conto dell'Unioncamere.
La tendenza in calo - in base ai dati diffusi dalla Camera
di commercio dell'Umbria - è confermata anche nel 2024, con le
imprese attive scese rispetto al 2023 di 1.573 unità, con una
contrazione del 2% che rappresenta il terzo peggior risultato
tra le regioni, dopo Marche (-3,1%) e Sicilia (-2,2%).
Quanto alle due province, in quella di Perugia nel decennio
2014-2024 le imprese attive sono scese di 3.149, passando da
62.466 a 59.317, con una riduzione del 5%. In quella di Terni il
calo c'è stato, ma è meno vistoso, con una contrazione del 3,1%
(da 19.016 del 2014 a 18.436 del 2024, con una perdita di 580
imprese effettivamente operanti). Entrambe le province umbre
presentano un andamento definito "nettamente peggiore" rispetto
alla media nazionale, anche se quella di Perugia evidenzia un
trend "particolarmente sfavorevole" rispetto alla media italiana
(-5% contro -1%).
Prosegue, intanto il rafforzamento della struttura
imprenditoriale umbra, che tuttavia - secondo Movimprese - resta
più gracile rispetto alla media nazionale. Le imprese di
capitali in Umbria continuano a crescere e sono arrivate a
rappresentare il 28,7% del patrimonio imprenditoriale. Una cifra
importante, che tuttavia si confronta con una media nazionale
del 32,7%, dimostrando che il recupero sul fronte della
robustezza della struttura imprenditoriale "ha ancora molta
strada da fare".
Per Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
dell'Umbria,
"ci sono ombre, ma anche alcune luci". "I lati negativi non
mancano - afferma -: si registra una diminuzione della spinta
verso l'imprenditorialità, con l'Umbria che, pur restando (in
proporzione al numero di imprese e abitanti) sopra la media
nazionale, ha subito un calo più marcato del numero di aziende
rispetto al dato nazionale.È vero che restiamo ancora sotto la
media nazionale per la percentuale di imprese di capitale sul
totale, ma il recupero c'è ed è continuo. Inoltre, le nostre
imprese, soprattutto quelle più strutturate ma anche, in diversi
casi, le piccole, non sfigurano nella corsa alla transizione
digitale ed ecologica".
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