"La risposta meramente repressiva,
frutto di una cultura panpenalistica, che pensa di risolvere i
problemi innalzando le pene od introducendo nuove fattispecie
criminali, come testimoniato dall'introduzione, solo nell'ultimo
biennio, di molti nuovi reati e di svariati inasprimenti di
pena, è ispirata inevitabilmente da una concezione
carcerocentrica": così il procuratore generale di Perugia Sergio
Sottani in occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiziario in
Umbria.
"Siffatta politica legislativa - ha aggiunto - non sembra
tenere conto del dato sconfortante sull'effetto rieducativo
della pena, fornito dal tasso di recidiva della popolazione
carceraria. Il 75% dei soggetti detenuti negli istituti umbri è
stato ristretto almeno due volte in carcere".
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