"Le pagelle redatte dal Ministero della Salute sui livelli essenziali di assistenza (Lea) erogati dal servizio sanitario testimoniano come in Umbria, grazie all'azione del precedente governo regionale di centrodestra, la sanità non solo sia tornata ai livelli pre-pandemia, ma è addirittura migliorata rispetto al 2019": a sottolinearlo sono i consiglieri regionali dell'opposizione: Paola Agabiti, Matteo Giambartolomei e Eleonora Pace (Fratelli d'Italia), Nilo Arcudi (Tesei presidente/Umbria civica), Enrico Melasecche e Donatella Tesei (Lega), Laura Pernazza e Andrea Romizi (Forza Italia). "A fronte dei 300 punti massimi attribuibili nelle tre macro aree con cui vengono valutati i Lea, ovvero cure ospedaliere, sanità territoriale e prevenzione, la nostra ragione nel 2023 ne ha totalizzati 257, dieci in più rispetto all'anno precedente, confermando un trend di crescita, e un punteggio anche migliore del 2019 quando a gestire la sanità era il Partito democratico" sostengono.
"Nel ranking della prevenzione - spiegano i consiglieri di opposizione in una nota - l'Umbria raggiunge i livelli di eccellenza ottenendo 93 punti su 100, che valgono il settimo posto a livello nazionale: un notevole miglioramento anche rispetto all'anno precedente reso possibile grazie agli ingenti investimenti che la Regione guidata dal centrodestra ha messo in campo nelle campagne di prevenzione e screening. Risultati incoraggianti anche sul fronte ospedaliero, dove con un punteggio di 84 su 100, l'Umbria nel 2023 ottiene la decima posizione, attestandosi tra le regione che superano di gran lunga la sufficienza". “Il leitmotiv denigratorio della sinistra sul lavoro fatto nella precedente legislatura in ambito sanitario – osservano gli esponenti del centrodestra - viene dunque ancora una volta smentito da dati reali. Il tempo della propaganda è finito da mesi e questo dovrebbe essere il momento dell’azione per coloro che sono stati designati ad amministrare l’Umbria; eppure questi primi mesi di governo di sinistra non sono altro che il prolungamento di una campagna elettorale insolente, basata su falsità e vuoti proclami, tanto che la presidente Proietti, in Aula, si è dimostrata incapace di rispondere con puntualità e chiarezza persino alla semplice domanda fatta dalle opposizioni su quale sia il piano adottato per l’abbattimento delle liste d’attesa. La stessa scomposta arroganza cui il campo largo ci ha abituati nei mesi scorsi, con grida al megafono fuori dagli ospedali e programmi stracciati, si ripresenta anche nelle istituzioni. Nell’Aula del Consiglio regionale infatti – continuano -, colui che si sentiva assessore alla sanità ancor prima della vittoria, salvo poi essere estromesso dalla presidente, forse perché ritenuto inidoneo a ricoprire un ruolo tanto complesso, con fare coercitivo ha addirittura invitato la minoranza a osservare un anno di silenzio in tema sanitario. Con buona pace dell’assessore Bori però – concludono i consiglieri dell’opposizione - la freddezza di dati e numeri che dimostrano come il sistema sanitario umbro sia riuscito a migliorare, nonostante il lungo e complesso periodo della pandemia, è incontrovertibile e non può essere né alterata tantomeno messa a tacere”.
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