"È una grandissima opportunità,
non solo per l'Umbria, ma per l'intera Civitas appenninica, come
giustamente è stata titolata questa candidatura": così la
presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, ha
commentato la designazione di Norcia come Capitale europea della
cultura 2033.
"Questa candidatura - ha aggiunto la presidente - assume un
significato particolare in un momento in cui l'Europa sembra
vacillare. Noi, invece, la riportiamo ai suoi padri fondatori e
al suo patrono San Benedetto".
"È un'occasione di rinascita per i nostri territori, che
possono recuperare il terreno perso, purtroppo anche a causa
della loro fragilità, e che si inserisce in un percorso di
pace", ha detto ancora Proietti.
L'annuncio arriva all'indomani dell'incontro alla Casa Bianca
tra il presidente ucraino e il presidente degli Stati Uniti.
"Ancora una volta vogliamo ribadire con forza - ha sottolineato
Proietti - il valore dell'Europa, nata per garantire la pace.
Un'Europa che deve restare fedele alle sue radici cristiane,
fondate su un'alleanza tra popoli che fino a pochi anni prima
erano in guerra".
"Oggi, mentre si parla di una possibile terza guerra
mondiale, da qui vogliamo dire con determinazione che solo la
pace può garantire il futuro dell'umanità", ha detto la
governatrice. E sull'impegno dell'Europa verso l'Ucraina, la
presidente ha sottolineato: "L'Europa deve stare per la pace,
deve sostenerla a qualsiasi costo. In questi giorni, papa
Francesco ha rappresentato l'unica voce che ha gridato con forza
per la pace. Dobbiamo riprendere quel grido e farlo nostro".
Proietti ha evidenziato poi il valore dell'iniziativa per
l'intero Paese. "Norcia 2033 si immerge nelle radici più
profonde dell'Italia, fino alle origini preromane del popolo
umbro, che è sempre stato portatore di tradizioni pacifiche. È
un'occasione per riscoprire e valorizzare queste radici e
superare la fragilità legata al sisma". Ed ha aggiunto: "La
Capitale europea della cultura è un progetto di partecipazione.
Ricordiamo gli ultimi esempi, da Matera a Gorizia e Nova Gorica,
due città divise dalla guerra che hanno ritrovato l'unione.
Anche per noi è un'opportunità per riaffermare i nostri valori".
"La cultura è una leva straordinaria per lo sviluppo", ha
concluso la presidente.
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