Il Programma regionale Fesr Umbria
presenta nuove opportunità, che disegneranno i tratti
dell'Umbria di domani, ponendo le basi per un nuovo modello di
sviluppo e, nello specifico, sarà sfidante e particolarmente
innovativa la nuova Azione "Riqualificare i luoghi del
territorio per una migliore inclusione, innovazione e
sostenibilità" dedicata alla valorizzazione degli attrattori
culturali.
Proprio con l'obiettivo di illustrare le opportunità del
nuovo bando
di finanziamento legato a questa Azione e approfondire gli
aspetti tecnici in materia di partenariato speciale pubblico
privato, l'assessore regionale alla Programmazione europea,
Paola Agabiti, insieme alla direzione riqualificazione urbana
della Regione Umbria, ha organizzato il seminario "Azione 4.6.1
| Pr Fesr 2021-2027" con la partecipazione di esperti nazionali
nel settore della valorizzazione dei beni culturali e rivolto
alle amministrazioni comunali, agli enti gestori dei beni
culturali e agli organismi del terzo settore, interessati alla
rigenerazione e valorizzazione degli spazi pubblici e degli
attrattori culturali del territorio.
All'incontro, che si è aperto con i saluti della presidente
della Regione Umbria, Donatella Tesei, e dell'assessore Paola
Agabiti, hanno partecipato circa 100 rappresentanti dei Comuni
dell'Umbria e delle imprese, di associazioni ed enti del terzo
settore del territorio, interessati alla valorizzazione degli
attrattori culturali del territorio.
"La chiusura dell'anno 2023 - ha sottolineato l'assessore
Agabiti a margine dell'incontro, secondo quanto riferisce un
comunicato della Regione - ha rappresentato la fine del ciclo di
programmazione dei fondi europei 2014-2020 che, per quanto
riguarda la cultura e in particolare gli attrattori culturali,
con l'Azione 5.2.1 del Fesr, ha visto importanti interventi
realizzati. Da qui ai prossimi anni, sull'Umbria impatterà la
strategia della programmazione 2021-2027 che si basa su una
crescita sostenibile, inclusiva e diffusa. L'Azione 4.6.1
richiede una nuova filosofia e in particolare, saranno premiati
gli interventi che prevedono il recupero fisico del patrimonio e
degli spazi pubblici a destinazione culturale, integrati da
progetti in grado di valorizzare gli stessi e favorire la
partecipazione culturale, l'inclusione e l'innovazione sociale
della cittadinanza e delle comunità locali, secondo un piano di
medio-lungo periodo".
Il direttore coordinamento Pnrr, risorse umane, patrimonio e
riqualificazione urbana della Regione Umbria, Luca Federici, ha
sottolineato come "la Regione Umbria, con questo evento, sia la
prima ad avviare la nuova Azione nell'ambito delle
programmazioni regionali Fesr 2021-2027. Un'azione che, pur
nella sua complessità, si presenta come un'opportunità per
sperimentare nuove soluzioni di valorizzazione del patrimonio
che siano in grado di coinvolgere le competenze, le energie e le
realtà imprenditoriali presenti nel territorio. Quindi,
fondazioni, associazioni, cooperative, singoli professionisti,
privilegiando il Terzo Settore che in questo campo ha
potenzialità ancora inespresse".
La responsabile del servizio regionale preposto agli
investimenti per la valorizzazione dei beni e degli attrattori
culturali, Rita Passerini, e il referente Pspp all'interno della
direzione riqualificazione urbana della Regione Umbria,
Francesco Pozza, hanno illustrato nel dettaglio come la Regione
intende attuare l'azione privilegiando il partenariato
pubblico-privato in linea con le direttive europee, e le
possibili modalità di attivazione dal punto di vista
tecnico-operativo.
A seguire, il commercialista, Marco D'Isanto, consulente di
istituzioni culturali, enti del terzo settore e imprese
culturali, ha portato un suo contributo di approfondimento
giuridico sul tema del partenariato frutto dell'esperienza
sviluppata in qualità di consulente del Ministero della Cultura,
nonché come componente del Tavolo Tecnico presso la Direzione
Generale Musei del Ministero della Cultura, proprio per le forme
speciali di partenariato pubblico privato.
Il fondatore della Fondazione Fitzcarraldo, nonché
responsabile delle attività di ricerca e Direttore
dell'Osservatorio Culturale del Piemonte, Luca Dal Pozzolo, ha
illustrato i migliori esempi di PSPP, realizzati sul territorio
italiano.
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