Il resoconto delle azioni
programmate e attuate dall'Assessorato regionale all'Istruzione
a sostegno del diritto allo studio è stato intrecciato anche con
il report "I giovani in Umbria", per una fotografia sui giovani
umbri da zero a 34 anni.
"Una base conoscitiva per analizzare le caratteristiche
socio-demografiche dei giovani zero-34, per fornire una lettura
e analisi aggiornata su un segmento di grande importanza della
popolazione, e per poi agire di conseguenza in maniera mirata
con le politiche necessarie" è stato affermato durante
l'illustrazione del report di approfondimento realizzato dal
servizio trasparenza, anticorruzione, privacy e ufficio
regionale di statistica.
"Voglio partire da due dati che dimostrano l'efficacia delle
misure che sono state messe in campo in questi cinque anni" ha
detto l'assessore regionale all'Istruzione Paola Agabiti per poi
aggiungere: "Il primo è l'abbandono scolastico. Secondo i dati
della Cgia di Mestre la nostra è la regione con la percentuale
più bassa di abbandono scolastico, a fronte di oltre il 10%
della media nazionale, il tasso di abbandono in Umbria oggi è
del 5.6%. Per l'Umbria quindi un primato a livello nazionale. Il
secondo dato da sottolineare è quello relativo ai Neet (giovani
tra i 15 e i 34 anni che non lavorano e non studiano). Anche in
questo caso, a fronte della media italiana del 18%, in Umbria
oggi la percentuale è del 12.3%. Nel 2019 in Umbria era del
16.4%, con una diminuzione in cinque anni, di oltre il 4%".
A presentare il report sono state la responsabile del
Servizio, Mirella Castrichini, e la funzionaria Meri Ripalvella.
"Lo studio - ha reso noto la dirigente Castrichini - fornisce
una lettura integrata ed un'analisi delle informazioni
disponibili per un importante segmento di popolazione che è
quello dei giovani umbri di età compresa tra zero e 34 anni che,
al primo gennaio 2024, tra zero e 34 anni sono oltre 260mila
(261.527 unità) e rappresentano il 30,6% della popolazione. Una
fascia di popolazione quella dei giovani, centrale nei processi
di ricambio e di innovazione. Un particolare rilevante è che lo
studio parte da una lettura delle diversità territoriali della
nostra regione, caratterizzandosi come uno strumento di supporto
per attuare politiche su misura, perché Norcia è diversa da
Orvieto, Perugia è diversa da Terni, e così via".
L'ampia raccolta di dati, oltre a quantificare numericamente
i giovani umbri (nel passato, nel presente e nel futuro),
consente di individuarne le principali caratteristiche
socio-demografiche offrendo informazioni oggettive su cui basare
le decisioni. "Conoscere i dati, infatti, è fondamentale per
prendere decisioni informate e per individuare tendenze e
modelli o cambiamenti nel tempo" è stato infine sottolineato.
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