"Gli eventi del 5 e 8 ottobre
verificatosi nel comune di Perugia hanno riguardato
essenzialmente il reticolo minore, prevalentemente di natura
privata, mentre la Regione è competente (e ne ha la piena
responsabilità) per la gestione dei corsi d'acqua demaniali, con
particolare riferimento a quelli classificati di 2/a e 3/a
categoria, per i quali è direttamente responsabile delle opere
di manutenzione, finalizzata al mantenimento dell'officiosità
idraulica.
Nonostante questo gli uffici Regionali si sono attivati per una
verifica generale delle problematiche idrauliche segnalate.
Contestualmente anche il Servizio Protezione Civile regionale si
è attivato per fronteggiare eventuali disagi della popolazione
chiamando più volte il sindaco, l'assessore e il dirigente e
spiegando cosa avrebbero dovuto fare, pertanto determinati
attacchi sorprendono e dispiacciono": è quanto si afferma in un
comunicato di Palazzo Donini.
"Nella giornata di ieri - si afferma nella nota - non
risulta che il Comune abbia istituito il Coc, Centro Operativo
Comunale, né chiesto l'intervento della Protezione Civile
Regionale, ritenendo evidentemente di poter provvedere in
proprio. Il Centro Regionale della Protezione Civile di Foligno
è stato comunque sempre all'allerta per rispondere con i propri
funzionari e volontari a tutte le richieste di aiuto che fossero
pervenute con personale reperibile anche di notte. Lo stesso
assessore regionale è dal giorno dell'insediamento sempre
reperibile 24 ore su 24 per qualsiasi evento idrogeologico,
idraulico e sismico.
In particolare si è verificato che l'evento di ieri, 8 ottobre,
il reticolo principale e secondario demaniale non ha dato alcun
problema ed il Fiume Tevere ha mantenuto un livello inferiore
rispetto al giorno 5, senza creare alcun problema idraulico di
competenza regionale. Per quanto riguarda poi il sostegno della
Regione nell'ultimo periodo è intervenuta a sostegno dei Comuni
su tutto il territorio Regionale per interventi di difesa del
territorio dal rischio idrogeologico per eventi franosi ed
alluvionali. In particolare per il Comune di Perugia sono stati
finanziati: N. 2 lotti di lavori di mitigazione del rischio
idrogeologico per dissesto nella parte di monte del Fosso Santa
Margherita, zona Via Ripa di Meana, per complessivi 3.703.594
euro, opere ormai in completamento; un intervento di mitigazione
del rischio idrogeologico della Ripa di Pretola, per 2.300.000,
opera recentemente completata ed inaugurata con tanto di
cerimonia senza neanche menzionare né invitare la Regione che lo
aveva finanziato, come insegna Monsignor Della Casa;
analogamente, con fondi Pnrr, è stato finanziato un primo
stralcio di interventi di mitigazione del rischio sul versante
collinare prospiciente l'abitato di Villa Pitignano, per
complessivi 700.000 euro area pur non interessata da acque
demaniali ma solo ed esclusivamente da fossi e scoli di natura
privata. In ultimo lo stanziamento di 258.000 euro per uno
stralcio urgente di interventi nel tratto di valle del Fosso S.
Margherita, a ridosso dell'abitato di ponte San Giovanni ove il
fosso è stato completamente intubato e sdemanializzato. Per
quanto riguarda la manutenzione del Fiume Tevere, si ricorda che
da alcuni anni si sta procedendo con stralci funzionali alla
sistemazione idraulica dei tratti più problematici; in
particolare al momento sono in corso lavori in corrispondenza
della soglia di Ponte Valleceppi, in destra idraulica e a Città
di Castello. Si rammenta infine che durante le piene fluviali,
di qualsiasi corso d'acqua, è possibile il trasporto di
materiale flottante, anche alberature, che si accumulano sulle
pile dei ponti e che, da normativa e da obblighi concessori,
deve essere rimosso dal proprietario, quindi dal Comune, come
nel caso del ponte di Ponte Pattoli. Inoltre in vari casi si
rileva, purtroppo spesso, che edifici oggetto di eventi
alluvionali sono realizzato in tutto o in parte entro le fasce
di rispetto demaniali oppure in aree depresse rispetto ai corsi
dei fiumi. In questi casi la competenza ad intervenire è dei
Comuni. In particolare per quanto riguarda il caso di queste ore
di Ponte Valleceppi dove un intero agglomerato urbano,
realizzato presumibilmente già negli anni '90, risulta in area
depressa rispetto al Tevere, non autorizzabile oggi ai sensi del
Piano di assetto idrogeologico è inevitabile che la rete di
smaltimento delle acque meteoriche crei problemi di deflusso
anche in considerazione dell'apporto idraulico del cosiddetto
Fosso di Montalcino. In ogni caso gli allagamenti accaduti non
sono stati determinati da fenomeni di piena del Tevere e quindi
non sono di competenza regionale. In conclusione, la materia
inerente il rischio idrogeologico e idraulico è molto complessa
e non appare di banale trattazione. Esige competenza, senso di
responsabilità, programmazione per cui sostenere che le grandi
infrastrutture di cui l'Umbria ha assoluto bisogno non vanno
realizzate in quanto le risorse ad esse destinate dovrebbero
essere utilizzate per la sistemazione dei fossi privati e
comunali del Comune di Perugia, di cui la nuova amministrazione
comunale deve farsi carico, appare una battuta infelice dettata
probabilmente dalla mancata conoscenza di questo delicatissimo
settore. Si consiglia amabilmente un approccio serio,
responsabile, ed una ben diversa volontà di collaborazione che
la Regione ha dato fin da subito perché quando ci sono di mezzo
le vite umane, prima ancora delle aziende e delle residenze, non
è accettabile gettare la palla in corner tanto per togliersi
dall'imbarazzo. La Regione c'è, tutti gli umbri si augurano che
ci sia anche il Comune di Perugia che si invita da subito ad una
collaborazione fattiva e convinta perché le istituzioni debbono
volare alto, molto di più delle banali schermaglie elettorali".
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