La Sezione regionale di controllo
della Corte dei conti per l'Umbria ha parificato il rendiconto
generale della Regione per l'esercizio 2023 con un'unica
eccezione di tipo giuridico, rimessa al giudizio della Corte
costituzionale, relativa all'articolo 16 della legge 9/98 con
cui è stata istituita l'Arpa Umbria. Lo comunica la Regione
Umbria, precisando che, "ad eccezione della parte afferente ad
Arpa, il rendiconto della Regione è stato approvato dopo essere
passato al vaglio del collegio dei giudici della Corte".
"Alla luce della problematica sollevata anche a livello
nazionale e per l'Umbria su una legge risalente a 26 anni fa, la
Regione Umbria - prosegue la sua nota -, contando su un bilancio
sano e solido, aveva già deciso di agire comunque in via
prudenziale e cautelativa rispetto al rilievo del 4 luglio della
Procura della Corte dei Conti, prevedendo un accantonamento
cautelativo e prudenziale di 14,2 milioni di euro, pari
all'importo trasferito dal fondo sanitario regionale all'Arpa.
Di conseguenza, la Regione sottolinea che il rilievo della Corte
e la conseguente remissione alla Corte Costituzionale, è di
carattere giuridico rispetto al contenuto di tale norma essendo
garantito da parte del bilancio regionale, grazie alla sua
solidità ed ai positivi risultati ottenuti, con la costituzione
del fondo di accantonamento il rispetto dei principi di
prudenza e cautela, l'equilibrio del bilancio regionale e
parimenti l'equilibrio del bilancio della sanità regionale".
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