Si è svolto oggi un sopralluogo
sul Ponte Montemolino per constatare lo stato attuale e
verificare con l'impresa cui è stato consegnato il cantiere le
opere da realizzare. La necessità di procedere al consolidamento
del ponte, costruito oltre un secolo fa, risale a molti anni or
sono con una perizia che ne fissava la scadenza ormai prossima
entro la quale si sarebbe dovuto chiudere al traffico nel caso
di mancato consolidamento.
L'Assessorato alle Infrastrutture ha ripreso in mano tre anni
fa la situazione - ricorda una nota della Regione - riesaminando
le ipotesi progettuali esistenti, la prima delle quali prevedeva
la costruzione di un nuovo ponte con una nuova viabilità ed il
relativo rilevante consumo di suolo, abbandonando l'attuale
struttura ad un triste destino con un costo presunto pari ad
oltre il doppio dell'attuale. La seconda ipotesi, quella
perseguita dalla struttura tecnica del Servizio opere pubbliche
della Regione, prevede il consolidamento della parte ad arcate
di mattoni con palificazioni di irrobustimento e l'integrazione
delle travature metalliche con altrettante di ben più robusta
tenuta limitando la spesa a circa 5 milioni con tempi di
esecuzione molto più ridotti che tengono in considerazione le
necessità della popolazione di passare dall'una all'altra sponda
del Tevere senza più senso unico alternato con semaforo con
caratteristiche di strada extraurbana di tipo C2, con larghezza
complessiva della piattaforma stradale di 10 metri.
Sul piano della gestione viaria la soluzione scelta
comporterà, per la fase di cantiere, il minor impatto possibile
sulla limitazione del traffico locale, riducendo al massimo il
disagio viario che una tale realizzazione inevitabilmente
comporta, mentre, a lavori conclusi, porterà all'utilizzo del
ponte nei due sensi di marcia in contemporanea, senza alcun
semaforo, senza limiti di portata e senza ridurre la velocità
rispetto a quella ordinaria prevista. L'iniziale bocciatura
dell'attuale progetto su cui era orientata la Regione ha
comportato approfondimenti che hanno portato alla conferma della
bontà delle ipotesi progettuali del consolidamento del ponte
antico, salvaguardando la struttura metallica esistente
realizzata con chiodature a caldo, metodologia costruttiva che
costituisce una tecnica storicamente da conservare con la
sostituzione della parte metallica portante con travi in acciaio
di adeguata dimensioni ed il posizionamento all'esterno di
quelle attuali che risalgono ai primi decenni del secolo scorso.
Si coniugano in questo modo - prosegue il comunicato della
Regione - la sicurezza, la durata, il risparmio, l'estetica ed
il rispetto delle esigenze della popolazione che utilizza molto
il ponte per andare all'ospedale di Pantalla.
L'assessore alle Infrastrutture e Trasporti ha tenuto a
ringraziare tutti coloro che hanno dato un contributo tecnico ed
uno stimolo, sostenendo, fin dal 2020, una azione tesa a
superare le cento difficoltà che si sono contrapposte, a
cominciare dall'amministrazione comunale di Monte Castello Vibio
che ha sollecitato da subito la Regione sempre in modo
costruttivo.
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