Alla vigilia del voto di martedì un nuovo trend è comparso su TikTok: le ragazze della Generation Z (quella dei nati tra 1997 e 2012) sono pronte a 'cancellare' il voto per Trump dei loro padri pronunciandosi per Kamala Harris: potrebbe risultare un messaggio decisivo in Stati sul filo del rasoio come Michigan, Pennsylvania, Georgia.
La Gen Z conta 41 milioni di potenziali elettori, di cui quasi metà persone di colore e oltre 8 milioni quest'anno per la prima volta alle urne. Spesso trattati come un monolite, i nati a cavallo del nuovo millennio sono in realtà un caleidoscopio pragmatico di identità ed esperienze. Con le campagne contro le armi facili nel cuore, votano ad esempio per la prima volta quest'anno i ragazzi di Sandy Hooks, sopravvissuti nel 2012 al massacro nella scuola elementare di Newtown in Connecticut, quando il ventenne Adam Lanza uccise sei adulti e 20 tra i loro compagni prima di togliersi la vita. Con loro sono schierate per Kamala le Swifties, pronte a seguire l'esempio della loro eroina Taylor Swift nel voto per i dem. Celebrità come Taylor o Beyoncé fanno ancora presa tra i ragazzi della Gen Z che, secondo uno studio di Harvard, sono accomunati dalla sfiducia verso leader e istituzioni, e che per informarsi si rivolgono ai social: TikTok, X, Instagram, Reddit e YouTube fanno la parte del leone.
I maschi della Gen Z negli ultimi anni si sono invece spostati a destra, ansiosi per l'economia e attratti dall'irriverenza di Donald Trump che li corteggia per ore sul popolare podcast del no vax Joe Rogan, usando all'occorrenza l'iconografia e il gergo dell'hip-hop per accattivarsi giovani afroamericani e ispanici. Secondo un sondaggio recente della Nbc, metà delle ragazze è con la Harris, un terzo dei loro coetanei per Trump. L'ex presidente dovrebbe imbrigliare questo sostegno per tradurlo in voti - un colpo che, se riuscito, risulterebbe ancora più sorprendente rispetto al 2016, quando portò a votare per la prima volta un numero significativo di americani bianchi arrabbiati nel cuore industriale del Midwest.
Non facile però: tra i giovani che lo ammirano, soprattutto quelli che non hanno fatto il college, il diritto di voto non è in testa alle priorità. Nel 2020 votò il 66 per cento degli studenti di college, un record di 12 punti in più rispetto al 2016, secondo dati dell'Institute for Democracy and Higher Education. Tra i temi caldi che toccano la Gen Z ci sono i debiti per l'accesso al college, le tasse, l'aborto e il costo della vita. Sulla carta la piattaforma di Kamala, che prevede agevolazioni sul mutuo per la prima casa, potrebbe aiutarla a fare breccia, ma la Harris ha il problema della guerra a Gaza: potrebbe indurre a restare a casa ragazzi e ragazze schierati la scorsa primavera nei campus per la causa palestinese.
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