"Non esiste alcuna strada da
'riqualificare': il tracciato - dal lato Gressoney totalmente ex
novo - impatterebbe in maniera drammatica sul territorio,
andando a tagliare zone tipicamente esposte a dissesto
idrogeologico e così indebolendole". Così Legambiente Valle
d'Aosta all'esito di un sopralluogo sul Col Ranzola, dove
l'amministrazione regionale intende intervenire con dei lavori
per una pista poderale che collegherebbe Gressoney-Saint-Jean a
Brusson.
Con una "trentina di soci, di simpatizzanti e di semplici
curiosi" sabato scorso l'associazone ambientalista "lungo il
percorso" ha realizzato "delle tappe per osservare l'orografia
dei luoghi e mettere a confronto ciò che vedevamo con le
planimetrie dello studio di fattibilità in mano alle
amministrazioni che l'hanno commissionato".
"Nel tratto tra le due vallate, una targa ricorda che di qui
passò il grande scrittore e filosofo russo Lev Tolstoj, che ne
parla nei suoi diari. Intorno al colle si riconoscono manufatti
di interesse storico e archeologico", sottolinea Legambiente.
"Tra i curiosi, quelli cioè saliti al colle non 'prevenuti',
l'osservazione delle carte di progetto toglie le residue
perplessità. Uno di loro - riferisce Legambiente - ci chiede:
'perché spendere milioni di euro per rovinare un posto così
magico e renderlo più fragile, in un contesto di cambiamenti
climatici che richiederebbe, al contrario, azioni di
mitigazione, non opere di ulteriore assalto al territorio?'.
Ecco, forse in questa domanda risiede il centro della nostra
opposizione ad un progetto che, vedendo le carte direttamente
sul campo, appare ancora più insensato".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA