"Come consigliera di Parità ho
ritenuto che l'iniziativa 'Aosta Pride' deve essere qualificata
come attività di inclusione sociale e di promozione culturale
del rifiuto di ogni discriminazione, per cui il patrocinio si
rivela coerente con le mie finalità istituzionali e in
particolare con l'attuazione delle politiche di pari opportunità
da parte dei soggetti pubblici e privati che operano nel mercato
del lavoro e la diffusione della conoscenza di buone prassi e
attività di informazione culturale su problemi delle pari
opportunità e sulle varie forme di discriminazioni". Così la
consigliera di Parità, Katya Foletto, in uno scritto sul
patrocinio di eventi in programma durante l'Aosta Pride, letto
in aula dall'assessore al Lavoro, Luigi Bertschy, rispondendo a
una interpellanza della Lega.
"L'attività di sostegno fornita - ha aggiunto Foletto -
consiste nel sostenere, a livello di promozione attraverso
canali social, alcune iniziative e nel supportare il Comitato
organizzazione per alcuni eventi attraverso la società che
gestisce servizi di comunicazione". Bertschy ha poi detto che
"non compete al governo fornire giudizi di valore sull'agire
dell'Università della Valle d'Aosta e della consigliera di
Parità. Condividiamo comunque le decisioni che vengono assunte a
favore della libertà di espressione e a contrasto di ogni
discriminazione".
Secondo il capogruppo della Lega, Andrea Manfrin, "si tratta
di appuntamenti - è il caso di dirlo - 'travestiti' da eventi
culturali che di fatto, invece sono l'occasione per fare
propaganda politica come quello di una drag queen che, in
associazione proprio con un partito politico, ha lanciato il
'Dragtivism Tour Italia' per raccontare l'importanza
dell'attivismo drag, oppure l'ennesimo appuntamento con letture
di fiabe per bambini dai 6 ai 10 anni per veicolare l'ideologia
gender". Per Manfrin "la mission della consigliera di Parità
riguarda il settore del lavoro e la sua azione dovrebbe essere
limitata a questo ambito. Che cosa c'entrano le favole
rivisitate in chiave drag o le canzoni strabordanti di doppi
sensi di cattivo gusto quando non esplicitamente volgari? Il
regolamento regionale sulle concessioni di patrocini prevede che
possano essere revocate in caso di eventi che possono
pregiudicare il decoro della Regione".
"Chi si prende la responsabilità - ha aggiunto il consigliere
Simone Perron - di spalancare le porte a un clima di
sessualizzazione dei minori si rende implicitamente responsabile
della veicolazione di una mentalità sotterranea molto
pericolosa".
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