Opposizione all'attacco in aula durante la discussione del Documento di economia e finanza regionale. "Ancora una volta constatiamo - ha osservato Andrea Manfrin (Lega Vda) - che il Defr è viziato da criticità croniche a cui non si è voluto o potuto ovviare. È evidente l'incapacità di programmazione rispetto ad alcuni temi e emergenze con riproposizione di obiettivi che sono sempre gli stessi e che, in alcuni casi, traguardano questa Legislatura e anche metà della prossima. Dal punto di vista economico, le famiglie chiedono soluzioni per fronteggiare i prezzi in progressivo aumento per abitazione, gas, elettricità e altri combustibili a cui il Governo ha risposto nel 2018 con la barbara cancellazione del Bon chauffage e nessun intervento concreto. Tante parole ma poca sostanza".
"Non mi aspettavo un Defr con i fuochi d'artificio - ha aggiunto Stefano Aggravi (Rassemblement valdotain) - ma una maggiore attenzione alla chiusura definitiva di alcuni progetti, quello sì. Quanto rappresentato oggi appare, infatti, un trascinamento del contingente, più che una programmazione di fine Legislatura volta a concludere i dossier storici o portare a termine impegni recenti. Sul tema degli enti locali, registriamo una certezza: non c'è più la volontà di dar vita ad un testo unico per la riforma del sistema. In materia di trasporti, ci aspettavamo qualche linea di indirizzo in più sulle prossime scadenze degli appalti del trasporto pubblico locale su gomma nel 2027 e della ferrovia nel 2027 così come sul futuro dell'aerostazione".
Per Pierluigi Marquis (Forza Italia) "le ricette proposte nel Defr per superare questa fase recessiva, con un calo degli investimenti del 51% dal 2007 al 2021, non sono sufficienti ad affrontare i problemi che vive oggi la Valle. Secondo noi ci vuole una Pubblica amministrazione agile, che limita il suo raggio d'azione nell'economia, che rafforza il tessuto produttivo valdostano, che crea le condizioni per determinare un ecosistema positivo dove le imprese tornino ad investire. Sarebbe importante un piano di sburocratizzazione e semplificazione delle procedure amministrative, come fatto a livello nazionale, concertato con il mondo imprenditoriale per andare incontro alle loro esigenze. Bisogna cercare di mettere il cittadino nella condizione di partecipare alla spesa pubblica per la quota minore possibile, riducendo il prelievo fiscale, ma non c'è una parola all'interno di questo Defr in questa direzione. La gestione dell'autonomia passa invece anche attraverso queste scelte". Infine per Erika Guichardaz (Progetto civico progressista) "questo Defr riflette l'arroganza di una maggioranza in affanno, impegnata a sfuggire al confronto che su molte scelte si contraddice e su altre rinvia decisioni strategiche, come il futuro del Casinò, a dopo le elezioni". "Il Defr è pensato a silos - ha aggiunto - dove all'analisi delle prime sezioni, non troviamo risposte. L'assenza di visione e il poco lavoro svolto fino ad oggi si vedono dagli obbiettivi riproposti, dalle leggi bloccate, dalle grandi assenze, dalla creazione dell'ente strumentale per i servizi sociali ridotto ad un incarico per uno studio, di un ospedale che lavori a pieno regime solo nei periodi non turistici e dei continui tagli ai servizi mentre assistiamo alla presentazione con urgenza di altre leggi. Insomma, dopo una legislatura stentata il finale è tragico".
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