"L'intelligenza artificiale deve essere applicata in maniera attenta sui diversi territori: nel caso della Valle d'Aosta, ma anche di tutta la regione alpina, essa deve riguardare le questioni connesse al cambiamento climatico, le vicende trasportistiche, il soccorso in montagna, la regolazione dei flussi delle acque: sono tutte materie che oggi possono subire una forte accelerazione e un trattamento dei dati enorme, che dovranno avere una visione comune di tutte le regioni in collaborazione con lo Stato e con l'Europa che è stata la prima fra tutte a regolare la materia dell'intelligenza artificiale". Lo ha detto l'assessore all'innovazione della Regione Valle d'Aosta, Luciano Caveri, intervenendo al panel su "Intelligenza artificiale tra opportunità e rischi" durante il Festival delle Regioni di Bari.
Secondo Caveri "la transizione digitale deve vedere le Regioni come protagoniste perché esse sono la democrazia di prossimità e, a seconda delle proprie caratteristiche, possono sperimentare le diverse forme di intelligenza digitale che credo sia il passo in avanti del digitale". "La montagna è interessante - ha aggiunto - perché è un posto estremo e lo vediamo anche da questioni molto più facili come dovrebbe essere la fibra ottica.
Però i piani di costruzione della fibra ottica in montagna non hanno granché funzionato, direi che non hanno funzionato in nessuna regione italiana, quindi questo fa capire che se siamo arretrati rispetto alla fibra ottica il rischio per l'Italia è quello di essere arretrati rispetto all'intelligenza artificiale". "Il grande avversario oggi dell'intelligenza artificiale - ha concluso Caveri - è l'authority che si occupa del trattamento dei dati. Perché noi, per esempio, in Valle d'Aosta abbiamo un progetto molto interessante in corso sulla medicina predittiva, cioè il controllo dei genomi, che dovrebbe consentire di anticipare le malattie, di capire come comportarsi nella propria vita oppure ci sono sul fascicolo sanitario delle idee molto interessanti, ma bisogna evitare che al regolamento europeo si sommino anche degli obblighi che poi in qualche maniera blocchino il funzionamento dell'intelligenza artificiale".
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