"Sbancamenti e scavi per creare un
invaso di innevamento artificiale a Laris, utilizzando le acque
dell'omonimo torrente e quelle del torrente Ayasse. In questo
caso quello che è particolarmente grave è il fatto che, per
creare l'invaso, si è in gran parte distrutta una torbiera, che
rappresenta un archivio naturale e antropico, un ecosistema
altamente fragile, importante e tutelato a livello europeo". E'
quanto Legambiente Valle d'Aosta segnala essere avvenuto
l'estate scorsa nel territorio del comprensorio sciistico a
monte di Champorcher.
Secondo l'associazione ambientalista "l'ottima conservazione
del sito di Laris poteva favorire lo studio e l'analisi della
frequentazione umana nei secoli e della coltivazione di cereali,
ben documentata dalla presenza di un 'grenier' a una quota di
1900 metri in stato di degrado. L'intensa frequentazione e uso
dei pascoli è anche dimostrata dai documenti storici fin dal
XIII e XIV secolo". Invece "la creazione dell'invaso comporta
l'asportazione dei depositi torbosi con scavi e sterri alti
anche oltre i tre metri, lo scavo di profonde trincee per
posizionare le condotte di innevamento. Per favorire le piste il
terreno viene rimodellato nelle pendenze, con scavi e riporti
che interessano un'area molto ampia".
"Una torbiera - scrive Legambiente - è un vero documento
storico-archeologico, oltre che un biotopo raro e interessante,
ci racconta la storia a partire da più di 11.000 anni fa,
contiene la storia del clima e delle sue variazioni, attraverso
l'avanzata e il ritiro dei ghiacciai e il loro rapporto con le
popolazioni preistoriche e protostoriche. I pollini contenuti
all'interno della torbiera ci raccontano la storia degli ultimi
3.000 anni". Inoltre "ricordiamo che vicino al futuro invaso c'è
un piccolo nucleo di antiche abitazioni, il che dimostra che i
luoghi erano già frequentati, almeno nel periodo estivo, già nel
Medioevo".
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