"Siamo entusiasti e orgogliosi di
annunciare che tutti i premi assegnati dalla giuria
internazionale di Frontdoc 2024 sono stati attribuiti ad opere
di registe donne. Questo straordinario risultato riconosce e
celebra il talento e la tenacia delle giovani autrici emergenti
in ogni parte del mondo, cineaste capaci di farsi portatrici di
sguardi personali e nuovi punti di vista che arricchiscono
profondamente il panorama cinematografico. Da uomo che riconosce
talento e competenza ad una generazione di registe che ancora si
scontrano con i retaggi millenari di una società patriarcale, mi
auguro che questo sia solo l'inizio di una lunga e brillante
carriera. La loro voce è fondamentale e siamo felici di aver
contribuito a valorizzarla". Così Gianluca Rossi, condirettore
artistico di Frontdoc, festeggia la vittoria del cinema delle
registe donne durante la cerimonia di premiazione della 14/a
edizione del festival.
Il premio per il miglior lungometraggio è andato a 'Feu Feu
Feu', di Pauline Jeanbourquin (Svizzera, 2024, 65'). "Un film -
si legge nella motivazione - che sa unire il contemporaneo e
l'arcaico attraverso un racconto di un'estate sospesa, a tratti
incantata, sull'ultimo momento di connessione con la propria
infanzia, capace di credere e immaginare un mondo in cui
naturale e sacro coesistono. Un atto di fede nei confronti di un
cinema come arte della condivisione, sottile e filosofico sulle
tracce di Rohmer". Menzione speciale a 'Billy' di Lawrence
Côté-Collins (Canada, 2024, 110').
'Am I the skinniest person you've ever seen?' di Eisha
Marjara (Canada, 2024, 24') è risultato il miglior
cortometraggio. "Una storia di un'adolescenza fallita,
raccontata in modo commovente, sottile ma - si legge nella
motivazione - estremamente preciso, grazie a un uso intelligente
di immagini di famiglia e la rielaborazione non ovvia
dell'immaginario televisivo". La menzione speciale è andata a
'Empty hours' di Judith Longuet-Marx (Belgio, 2024 - 26').
Riproduzione riservata © Copyright ANSA