L'ingegner Luca Bonadonna, di 52 anni, originario di Rosta (Torino), da alcuni mesi direttore della struttura complessa 'Tecnico' dall'Usl della Valle d'Aosta, è stato condannato in primo grado in Piemonte a due anni e nove mesi per fatti risalenti al periodo in cui era dipendente dell'Asl To3. Era accusato di falso e turbativa d'asta: per la procura di Torino si sarebbe finto un’altra persona in modo da far ottenere un appalto all'azienda con cui nel 2020 avrebbe collaborato sottobanco.
Secondo la ricostruzione operata dal pm Francesco Saverio Pelosi, Bonadonna aveva preparato l'offerta - naturalmente senza figurare - per una commessa relativa all'impianto elettrico del Consiglio regionale del Piemonte: quando la 'stazione appaltante' convocò un incontro con i rappresentanti dell'azienda, si presentò, essendo l'unico in grado di illustrare contenuti della proposta, fornendo però un nome diverso. Al termine del processo di primo grado davanti al giudice monocratico - la sentenza è arrivata nei giorni scorsi - è stato condannato anche il titolare dell'impresa.
La procura di Torino contestava ai due imputati anche una turbativa d'asta legata all'assegnazione, nel 2019, dell'appalto per la manutenzione dei servizi antincendio negli edifici della Regione Valle d'Aosta.
"Secondo noi - commenta l'avvocato Roberto Elvo, che ha assistito Bonadonna nel processo - non ci sono i requisiti della turbativa d'asta. Per esempio perché quando il mio assistito era intervenuto in un paio di incontri, l'ente che aveva organizzato l'asta aveva già scelto. Era intervenuto solo quando si trattava di chiedere spiegazioni. In secondo luogo, la giurisprudenza di legittimità dice che l'intervento di una persona che non potrebbe intervenire non determina la nullità del procedimento". Le motivazioni della sentenza sono attese alla fine del prossimo febbraio e solo allora la difesa dell'ingegnere potrà proporre appello.
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