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Caveri, 'regioni europee contro la centralizzazione della gestione dei fondi'

Caveri, 'regioni europee contro la centralizzazione della gestione dei fondi'

"Amministrazione regionale cresciuta con le politiche comunitarie"

AOSTA, 28 febbraio 2025, 17:39

Redazione ANSA

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"Le sfide sono non indifferenti, probabilmente quella più importante è la sfida politica, perché la situazione è una situazione europea particolarmente difficile. È stato importante fin dall'inizio che a questa voglia di centralizzazione sugli Stati, espressa dalla Von der Leyen, ma anche dallo stesso Draghi nella sua analisi, ci sia stata una reazione molto forte delle regioni. Io ho partecipato a diversi incontri anche a livello europeo in cui la 'ribellione' è venuta anche da regioni molto più potenti dal punto di vista politico di quanto possano essere quelle italiane, i lander tedeschi, le comunità autonome spagnole, i belgi. Oggi esiste una forte coesione sul fatto che che non ci sia una visione della politica regionale. Seguiamo questo dossier, è essenziale per noi". Così l'assessore agli Affari europei, Luciano Caveri, al termine della riunione a palazzo regionale del Tavolo permanente per il confronto partenariale sulla Politica regionale di sviluppo, organismo composto dai rappresentanti del partenariato istituzionale, economico, sociale e ambientale, cui compete il compito di accompagnare le fasi di programmazione e attuazione dei programmi a cofinanziamento europeo e statale che interessano la Valle d'Aosta.
    "Concludo dicendo che è essenziale non solo in termini economici" perché, ha sottolineato Caveri, "è del tutto evidente che queste politiche comunitarie hanno fatto crescere anche l'amministrazione regionale della Valle d'Aosta, che si è trovata ad avere una capacità di programmazione molto più elevata".
    "L'agricoltura e il mondo rurale - ha detto l'assessore all'Agricoltura, Marco Carrel - rappresentano non solo il cuore pulsante della nostra tradizione, ma anche una leva fondamentale per un futuro più sostenibile, inclusivo e competitivo. Durante questi due anni ho percepito l'urgenza di arginare e, ove possibile, evitare il fenomeno dello spopolamento delle montagne e ho voluto incontrare gli attori del settore direttamente sul territorio per confrontarmi e condividere con loro il Complemento di sviluppo rurale (Csr), strumento che definisce le priorità per lo sviluppo agricolo e rurale della regione, individuando modifiche focalizzate sulle nostre specificità, approcci integrati e strumenti adeguati alla nostra realtà".
   
   

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