"Stupisce la presa di posizione da
parte dei Sindaci riuniti nell'assemblea del Cpel di ieri,
contraria alla proposta di legge presentata dal gruppo Lega
Vallée d'Aoste sul blocco dell'apertura di medie e grandi
superfici di vendita. Una legge che va contro i grandi interessi
e contro la colonizzazione da parte di grandi gruppi della
nostra Valle". Così la Lega in una nota.
"Abbiamo dei borghi quasi morti - prosegue - anche a causa
dei grandi esercizi commerciali che si fanno concorrenza fra
loro e i sindaci cosa fanno? Votano contro una legge, peraltro
già in vigore in altre Regioni, nascondendosi dietro un
potenziale vizio di legittimità, quasi che i sindaci stessi
fossero diventati improvvisamente adoratori del liberalismo
selvaggio con la preparazione giuridica di magistrati di
Cassazione e come se le strutture del Consiglio regionale
fossero invece incapaci di evidenziare la possibile
illegittimità di una norma".
"Una presa di posizione grave, quella dei sindaci. C'è da
chiedersi - commenta il vice capogruppo della Lega Vallée
d'Aoste e primo firmatario della proposta di legge, Erik Lavy -
se qualcuno di loro abbia rappresentato i cittadini o sia stato
succube di altri interessi, come le entrate nelle casse comunali
garantite da questi palazzi di cemento. Votare contro una legge
che blocca la costruzione di nuovi grandi esercizi commerciali è
una scelta che condanna a morte i piccoli esercizi che non
potranno mai competere con grandi gruppi, il cui solo e
legittimo interesse è il profitto. Il solo interesse di un
sindaco dovrebbe essere invece il bene della sua comunità, ma
evidentemente qualcuno ha fatto confusione...".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA