Il Consiglio Valle ha approvato con i 19 voti della maggioranza la proposta di riforma della legge elettorale regionale della Valle d'Aosta depositata dall'Union Valdôtain. Il documento prevede il superamento della preferenza unica con la reintroduzione di tre preferenze secondo il sistema già adottato per le elezioni comunali: nel caso di espressione di tre preferenze, almeno una deve riguardare candidati di genere diverso, pena l'annullamento dell'ultima preferenza. Non c'è stata quindi l'intesa con i cinque consiglieri di Rassemblement Valdôtain, che si sono astenuti. Contrarie le due consigliere di Pcp. Non hanno partecipato al voto i consiglieri di Lega e Forza Italia, che hanno lasciato l'aula già durante la discussione generale.
La riforma elettorale potrebbe non entrare in vigore in occasione delle consultazioni del prossimo autunno. Con l'approvazione della proposta di legge della maggioranza da parte di 19 consiglieri è infatti meno complesso il ricorso al referendum, già annunciato da Alberto Zucchi, presidente di Fdi Valle d'Aosta, e condiviso oggi in aula anche da Paolo Sammaritani (Lega). Mancando i due terzi di 'sì', entro tre mesi dalla pubblicazione, un cinquantesimo degli elettori della regione - circa 2.000, dato che alle europee del 2024 erano stati 101.729 gli aventi diritto - o un quinto dei componenti il Consiglio regionale può richiedere che si proceda al referendum.
Con l'approvazione della riforma da parte di due terzi del Consiglio, sarebbero servite circa 7.000 firme (un quindicesimo degli elettori) per procedere a referendum.
L’Assemblea ha respinto la proposta di legge depositata da Chiara Minelli (solo un voto a favore) e gli emendamenti depositati da Rv che miravano ad abbassare i quorum per l’elezione in Consiglio Valle. Approvato con 19 voti l’emendamento della maggioranza per impegnare Consiglio Valle e prima Commissione a “elaborare una specifica proposta di legge finalizzata a garantire la presenza di entrambi i generi all'interno della giunta regionale".
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