Come ''un ponte'' tra l'Italia e la Francia: il presidente della Regione Valle d'Aosta, Renzo Testolin è in questi giorni a Parigi per partecipare al XIX/o Vertice Internazionale della Francofonia assieme all'assessore responsabile per gli Affari europei, il Pnrr e le Politiche nazionali della Montagna, Luciano Caveri. La delegazione valdostana partecipa alla due giorni su invito personale del presidente, Emmanuel Macron. Durante la trasferta, Testolin ha incontrato, tra l'altro, Macron durante una cena informale ieri sera all'Eliseo nonché il premier, Michel Barnier, e il ministro degli Esteri, Jean-Noel Barrot, con cui ha evocato diversi temi tra cui il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco: un progetto ritenuto fondamentale per rafforzare gli scambi al livello bilaterale ed europeo.
Durante la missione tra la Cité Internationale de la Francophonie di Villers-Coterets (ieri) e il Grand Palais di Parigi (oggi), c'è stato anche un colloquio con Louise Mushikiwabo, segretaria generale dell'Oif.
Fondata nel 1970, l'Organizzazione Internazionale della Francofonia è composta da 88 Stati e governi (anche regionali come la Vallonia o Bruxelles). L'obiettivo è adesso quello di avviare tutte le pratiche amministrative affinché anche la Valle d'Aosta possa entrare un giorno a far parte.
''Riconosciuta per il suo carattere francofono, la Valle d'Aosta si iscrive pienamente in questa dinamica di dialogo e di scambio', sottolinea Testolin. Intervistato dall'ANSA a Parigi, il presidente evoca le molteplici opportunità, incluso commerciali, che una piena adesione all'organizzazione potrebbe rappresentare.
''La Francofonia porta con sé una dimensione mondiale. Dal Québec, in Canada, fino all'Africa, unisce popoli diversi, creando i presupposti per creare delle sintesi comuni'', dice Testolin, auspicando una futura adesione all'Oif. Parlando di regione ''ponte'' tra l'Italia e la Francia, il presidente dell'esecutivo valdostano sottolinea, tra l'altro, "che il plurilinguismo forma la nostra identità e la nostra storia e ci identifica ancora oggi come un legame vitale nel piano della collaborazione" tra i due Paesi cardine dell'Unione europea "rilanciato dal Trattato del Quirinale'.
Tra l'altro, una felice coincidenza ha voluto che l'attuale premier francese, Michel Barnier, appassionatissimo di montagna e originario della Savoia, ricevesse l'onorificenza regionale di "ami de la Vallée d'Aoste'', proprio l'anno scorso a Saint-Vincent, in occasione del Summit Le Grand Continent.
Testolin ha infine reso omaggio al ''francoprovenzale, il cosiddetto Patois, che in Valle d'Aosta è ancora molto vivo, con sfumature linguistiche che possono cambiare tra villaggi situati anche a pochi chilometri di distanza". Un patrimonio da preservare nonché un "modo ricco di esprimersi, magari meno cittadino, più rurale, ma con una grande attenzione al senso del dettaglio", ha concluso.
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