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In collaborazione con Sanità e politiche sociali
Nel report Agenas sul Programma nazionale esiti (Pne) 2024, riferito all'attività ospedaliera dell'anno scorso e presentato oggi, l'Ospedale regionale di Aosta ottiene "buoni risultati, e in miglioramento, per quanto riguarda la Neurologia e la Pneumologia (le mortalità a 30 giorni dopo l'Ictus e quella dopo la Broncopneumopatia cronica ostruttiva sono quasi la metà rispetto alla media italiana)". Lo segnala l'Usl della Valle d'Aosta. La Cardiologia si conferma in "'verde scuro'" (ottimale) per l'alta capacità di trattare i pazienti attraverso l'intervento di angioplastica entro 90 minuti dall'infarto".
In sintesi, emergono risultati ottimali per quanto riguarda l'aspetto cardiocircolatorio, respiratorio e nervoso, nella media per la nefrologia, bassi per quello ostemuscolare, gravidanze e parto, critici per chirurgia generale e chirurgia oncologica. Tuttavia, sottolinea l'Usl, "il quadro complessivo risente negativamente degli effetti dei volumi di attività connessi alla demografia della Valle d'Aosta. Depurato degli indicatori sui volumi di attività e basati solo sui risultati di salute delle prestazioni, il quadro" cambia. In questo caso nessun settore sarebbe critico, a livello basso si troverebbero 'gravidanza e parto' e 'chirurgia generale', a livello medio i settori di nefrologia e osteomuscolare e a livello ottimale gli altri quattro ambiti (cardiocircolatorio, respiratorio, nervoso, chirurgia oncologica).
“Il quadro complessivo del Treemap appare in ‘chiaroscuro’, ma in realtà, depurato dagli effetti negativi di volume sugli indicatori e mantenendo invece quelli con i parametri di salute, la situazione appare decisamente diversa, e molto positiva”, spiega il direttore generale Usl, Massimo Uberti. “In particolare - prosegue - questo aspetto è evidente per la Chirurgia oncologica, in ’rosso’ (negativo) pur in presenza di risultati di salute ottimali misurati dagli stessi indicatori, perché non raggiungiamo il numero minimo di casi all’anno previsti dal Pne. Depurando dal dato sui volumi, il quadro diventa ottimale visto che i dati di sopravvivenza per gli interventi sulla mammella, per il colon e il polmone sono molto buoni”. Il numero, collegato ovviamente ai numeri della popolazione valdostana, “è e sarà un problema irrisolvibile in una regione che ha meno di 124.000 abitanti. L’impegno di tutta la nostra Organizzazione e di tutte le nostre équipe è di mantenere attivi tutti i servizi necessari ai bisogni di salute dei cittadini garantendone qualità, risultati e accessibilità”.
Il dottor Guido Giardini, direttore della Neurologia all’Ospedale Parini di Aosta sottolinea che “i dati sull’ictus appena pubblicati sono molto positivi. La mortalità a 30 giorni dopo un’ischemia cerebrale scende dall’11% (media italiana 9,4%) al 5,9%. Questo importante miglioramento prognostico è certamente dovuto alla riapertura del reparto di Neurologia nel 2023, dopo la pausa forzata dovuta al Covid, e all’approccio multidisciplinare con un’équipe altamente professionale”. Il Treemap Pne Agenas dell’Ospedale di Aosta - sottolinea l’Usl - mostra anche spazi di miglioramento per gli altri settori presi in considerazione, condizionati negativamente da due indicatori: la percentuale troppo alta di parti cesarei e la percentuale troppo bassa di pazienti dimessi entro tre giorni per colecistectomia.
Il dottor Paolo Millo, direttore della Chirurgia generale, spiega: “Il criterio della dimissione precoce post colecistectomia non tiene conto delle caratteristiche territoriali che sono fondamentali per dimettere in sicurezza i pazienti. Nella nostra regione la dimissione precoce non è sempre applicabile in sicurezza a causa della conformazione orografica che pone l’unico ospedale regionale non raggiungibile facilmente da tutte le vallate laterali e inoltre va considerata la variabilità stagionale e l’afflusso turistico. Grazie all’incremento dell’attività chirurgica e alla conseguente riduzione delle liste di attesa, i risultati parziali di quest’anno dimostrano un miglioramento di questi indicatori”.
Il dottor Livio Leo, direttore della Ginecologia e Ostetricia al Beauregard, spiega: “E’ stato aperto un audit con Agenas sul tema dei parti cesarei. Stiamo lavorando a un miglioramento di cui si vedono già i risultati: quest’anno i nostri dati mostrano una percentuale scesa al 17% per quanto riguarda i parti cesarei delle primipare. Tra le azioni messe in campo abbiamo un ambulatorio per il rivolgimento podalico e un’attività di counselling nei pregressi parti cesarei, oltre a un programma interno di addestramento di tutta la nostra équipe per i parti podalici. Nell’assistenza del parto spontaneo ci distinguiamo per il numero di episiotomie estremamente ridotto”.
Per quanto riguarda la Nefrologia, l’Usl riporta che “bisogna considerare le casistiche che, pur essendo soprasoglia, rimangono piccole”, come spiegato dal dottor Massimo Manes, direttore della struttura: “In un ristretto bacino epidemiologico come il nostro, più che osservare dei trend, è più probabile osservare degli andamenti a ‘dente di sega’, come confermano i dati degli ultimi anni: nel 2022 abbiamo avuto sei decessi, 17 nel 2023 e nel 2024 ad oggi solo quattro. Su casistiche con numeri limitati come in Valle d'Aosta, bisogna inoltre sottolineare l'effetto negativo sulla mortalità che hanno altre patologie concomitanti come le neoplasie e altre insufficienze d'organo (insufficienza cardiaca, respiratoria...) in pazienti molto fragili quali sono i pazienti dializzati”.
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