La sentenza pronunciata all'unanimità
il 17 settembre dalla Grande Camera della Corte europea dei
diritti dell'uomo che dichiara che i diritti di una Testimone di
Geova in Spagna sono stati violati da un'ordinanza con la quale
un giudice autorizzava i medici a somministrare trasfusioni di
sangue contro la volontà della donna costituisce un "precedente
rivoluzionario contribuisce a tutelare il diritto di tutti i
pazienti all'autodeterminazione". Lo afferma una nota dei
Testimoni di Geova, spiegando che tutti i 17 giudici della
Grande Camera hanno convenuto che "il paziente adulto
consapevole ha il diritto di rifiutare" le cure mediche
indesiderate, affermando che "il diritto del paziente di
prestare o negare il consenso a un trattamento è un principio
cardine nella sfera dell'assistenza sanitaria che deve essere
rispettato".
"La sentenza è un trionfo per ogni individuo che riconosce
l'importanza del diritto di prendere decisioni personali in
campo sanitario. Lancia quindi un messaggio chiaro:
l'autodeterminazione del paziente è un diritto fondamentale che
deve essere rispettato", ha detto Christian Di Blasio, portavoce
dei Testimoni di Geova in Europa.
Nel giugno 2018 Rosa Edelmira Pindo Mulla, residente a Soria,
in Spagna, è stata ricoverata in un ospedale di Madrid per
un'embolizzazione dell'arteria uterina, una procedura
minimamente invasiva per trattare il sanguinamento causato da
fibromi uterini. Un principio fondamentale delle convinzioni e
della coscienza della signora Pindo Mulla, che è testimone di
Geova, è il suo rifiuto delle trasfusioni di sangue basato sul
comando biblico di Atti 15:28, 29 di 'astenersi dal sangue'.
Prima dell'intervento la donna aveva informato il personale
medico, sia a voce che per iscritto, del fatto che rifiutava
l'uso di trasfusioni di sangue e che richiedeva strategie
mediche consolidate che non comportassero trasfusioni di sangue.
Queste indicazioni sono state registrate nella sua cartella
clinica. Nonostante la chiara volontà della donna, il giudice di
turno spagnolo ha emesso un'ordinanza che autorizzava i medici a
imporle un trattamento che lei aveva esplicitamente rifiutato.
David Baidez, portavoce dei testimoni di Geova in Spagna, ha
detto: "I Testimoni di Geova considerano la vita un dono di Dio.
Cercano le migliori cure mediche disponibili e collaborano
volentieri con i professionisti del settore medico per trovare
alternative sicure ed efficaci alle emotrasfusioni. Siamo grati
ai numerosi medici spagnoli che hanno dimostrato nel tempo di
rispettare le decisioni dei testimoni di Geova e di fornire
un'assistenza sanitaria di qualità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA