È iniziata l'udienza preliminare
davanti al gup del tribunale di Sassari Sergio De Luca per
Antonino Becciu, fratello del cardinale Angelo Becciu, il
vescovo di Ozieri, Corrado Melis, e altri sette imputati, fra
cui tre clerici, accusati dalla Procura sassarese di avere
agito, in concorso, per far confluire nei conti correnti della
cooperativa sociale Spes, di cui è rappresentante legale Tonino
Becciu, poco più di 2 milioni di euro dei fondi 8 per mille
destinati alla Diocesi di Ozieri. Un fiume di denaro che sarebbe
stato utilizzato per scopi privati. Il gup dovrà pronunciarsi
sulla richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura.
I fatti contestati risalgono al periodo fra gennaio 2013 e
febbraio 2023. Per tutti e nove gli imputati l'accusa è di
riciclaggio e peculato. Con Tonino Becciu e il vescovo di Ozieri
- presenti oggi in aula - sono coinvolti nell'inchiesta il
direttore della Caritas don Mario Curzu, Giovanna Pani, Maria
Luisa Zambrano, Francesco Ledda, Franco Demontis, Luca Saba e
Roberto Aracadu.
Nel dicembre 2023 il cardinale Angelo Becciu era stato
condannato dal tribunale vaticano a 5 anni e sei mesi al termine
del processo sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato
e sulla compravendita del palazzo di Londra. A metà febbraio del
2022 la guardia di finanza, su delega della Procura di Sassari,
aveva eseguito perquisizioni a Roma, Ozieri, Pattada e Bono con
un faro acceso sulle attività della Caritas e della diocesi. Gli
accertamenti erano finalizzati a stabilire se fondi destinati a
opere di carità potessero essere finiti a enti controllati da
parenti e amici del cardinale Becciu e quindi utilizzati per
altri fini.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA