Il 10 ottobre si
celebra la Giornata dedicata alla sensibilizzazione dei governi
e delle comunità sull'importanza di investire nella salute
mentale. Alla vigilia della ricorrenza, domani 9 ottobre - a
margine dell'udienza generale in Vaticano - alcuni utenti che
beneficiano di un percorso riabilitativo e di reinserimento
sociale, regaleranno a Papa Francesco un mosaico realizzato
all'interno del laboratorio di Mosaico e Art Design del Centro
Diurno La Fabbrica dei Sogni del Dipartimento di Salute Mentale
Asl Roma2. Lo riferisce Vatican News sottolineando che sarà un
momento per fare memoria dell'impegno di Franco Basaglia, nel
centenario della nascita, che tanto avrebbe desiderato
incontrare il Pontefice ma che alla fine, per una grave
patologia che aveva colto il noto psichiatra, non aveva potuto
realizzare.
È un'immagine di Basaglia, quella composta sul mosaico,
costituita da tantissimi tasselli in marmo posizionati dagli
utenti. Questi hanno lavorato con i maestri d'arte grazie ai
quali hanno potuto imparare a lavorare insieme. "Ogni pezzo ha
rappresentato un frammento di ciascuno che si è unito per
raccontare una storia di speranza e libertà, non solo l'immagine
di Basaglia", spiega Massimo Cozza, direttore del Dipartimento
di Salute Mentale Asl Roma 2.
Sul mosaico è incisa la frase "La follia è una condizione
umana", che "restituisce dignità di persona anche a chi soffre
di disturbi mentali, ed ha rappresentato l'insegnamento più
grande di Franco Basaglia. Il mosaico - osserva il dottor Cozza
- rappresenta anche un ringraziamento a Franco Basaglia per una
straordinaria rivoluzione che ha consentito a chi lo ha
realizzato di non poter essere più internato in un manicomio".
Idealmente, aggiunge lo psichiatra, possiamo dire che ben
richiama l'enciclica di Francesco sulla fraternità e l'amicizia
sociale Fratelli tutti. "La realizzazione di questo manufatto è
stata per i pazienti non solo un laboratorio di arte e cura, ma
anche un atto simbolico di testimonianza e di rinascita che ha
dato voce alle loro storie. Lo hanno fatto con un rispetto
reciproco e la consapevolezza che non esistono più persone da
rinchiudere, ma solo da ascoltare e accompagnare".
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