Il titolo "non intende
descrivere la classica commistione tra Stato e Chiesa che
l'espressione tradizionalmente indica, ma la forte influenza che
molteplici forme di potere hanno esercitato nei confronti della
Santa Sede dall'inizio degli anni Duemila". E' la stessa autrice
Maria Antonietta Calabrò - giornalista, per trent'anni al
Corriere della Sera, ora collaboratrice dell'Huffington Post - a
darci nella premessa la chiave di lettura di questo libro appena
uscito, 'Il trono e l'altare. Guerra in Vaticano. Una storia
inedita' (Cantagalli 2024; pp. 384; euro 25,00).
Poteri che "hanno 'armato' le cordate interne al Vaticano con
effetti dirompenti, scatenando una 'guerra' che ha coinvolto gli
ultimi due pontificati, fino a indirizzare l'attacco
direttamente contro il Pontefice, prima Benedetto XVI e poi
Francesco". In altre parole, "il Trono per vent'anni è stato
veramente un 'trono di spade', un trono di inganni, assalti e
violenza". E l'Altare "è quello della Confessione intorno al
quale è costruita la Basilica di San Pietro".
Quello che costruisce l'autrice è un mosaico di vaste
dimensioni su una serie di vicende della storia vaticana degli
ultimi due decenni e oltre, con un profluvio documentale che in
trasparenza mostra però una trama sottostante, con personaggi
ricorrenti negli anni, anche con ruoli e in vesti diverse.
Una ricerca tra cronaca e storia, insomma, basata su una mole
notevole di carte e documenti, fonti aperte e accesso a
testimoni diretti. E l'indagine che ne risulta è sulla
transizione vaticana e sui poteri che hanno tentato di
impedirla, accomunando i due pontificati di Ratzinger e di
Bergoglio. Le lotte senza esclusione di colpi, gli intrighi, i
gattopardi, il peso del denaro, anche quello sporco, hanno quasi
bloccato la sala macchine della Barca di Pietro.
Negli ultimi due decenni, tra l'altro, l'influenza globale
del Vaticano è spesso entrata in rotta di collisione con gli
interessi di altri Stati (dagli Usa alla Cina, dalla Russia
all'Unione Europea, all'Italia). Uno scontro che è passato anche
attraverso veri e propri episodi di spionaggio ai danni della
Santa Sede e da tentativi di influenzare il governo della
Chiesa.
Si potrebbe pensare che quanto è accaduto in Vaticano negli
ultimi anni, soprattutto gli scandali finanziari ma non solo,
siano frutto del caso, ma in realtà - secondo la ricostruzione
de 'Il Trono e l'Altare' - siamo di fronte ad una manovra messa
a punto per influenzare e indirizzare l'attività della Chiesa
cattolica, anche nella prospettiva dell'elezione del prossimo
Papa.
Tutti gli scandali e i misteri più e meo e recenti - dalla
scomparsa di Emanuela Orlandi (proprio oggi argomento della
Commissione parlamentare d'inchiesta) al processo sui peculati e
le truffe per il palazzo di Sloane Avenue - confluiscono nella
trattazione. Anche con la lente puntata su aspetti
insospettabili, quali ad esempio quello di mons. Carlo Maria
Viganò, ex nunzio negli Usa e fustigatore di due Papi, quale
'fonte' nel caso Orlandi: quando parlò di una telefonata giunta
in Vaticano dopo la sparizione della quindicenne, nel giugno
1983, e riferì di alcuni ecclesiastici al corrente della
presunta trattativa riservata del cardinale Casaroli con chi
sosteneva nelle telefonate di avere in mano la giovane.
Ma fu poi il fratello Pietro Orlandi a suggerire che fu
proprio Viganò a indicargli la possibilità che i resti della
ragazza fossero in due tombe di principesse austriache nel
Cimitero del Collegio Teutonico, in Vaticano. Aperte l'11 luglio
2019, però, le tombe vuote mostrarono che anche quella pista si
stava dimostrando falsa.
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