Ancora polemiche sulla
mascotte del Giubileo, Luce. Il pupazzo, che ricorda i fumetti
manga e che rappresenta una pellegrina, ospite anche del Lucca
Comics, continua a suscitare perplessità soprattutto tra le
frange più conservatrici della Chiesa.
"Possibile che il Vaticano, nel commissionargli il lavoro,
non sapesse che si stava affidando ad un creativo del settore
del merchandising applicato a marchi commerciali che nel suo
carnet di tutto rispetto aveva anche prodotti che difficilmente
potrebbero essere associati alla Chiesa come vibratori a forma
di diavolo e unicorni arcobaleno?", si chiede La Nuova Bussola
Quotidiana. Anche il portale tradizionalista 'Informazione
Cattolica' sottolinea: "Una banale ricerca sui motori di
ricerca, avrebbe svelato che Simone Legno", il creativo che ha
realizzato la mascotte, "è molto attivo sui social con il suo
brand 'Tokidoki' e che nel suo carnet ha prodotto gadget per il
Gay Pride". Quindi commenta: "Una sempreverde gag che aleggia
nel clero ribadisce che Dio è Uno, Trino e Quattrino", "Fede &
Pecunia non olet".
Della mascotte in questi giorni si sono occupati, con toni
diversi, anche trasmissioni in radio e tv, da 'Propaganda Live'
su La7 a Radio Radio.
La mascotte non è un gadget ancora presente nei punti vendita
intorno al Vaticano. Non era esposta neanche nell'Official Area
della Basilica di San Pietro che è stata inaugurata questa
settimana a Via della Conciliazione.
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