"Cristiani e buddisti:
lavorare insieme per la pace attraverso la riconciliazione e la
resilienza": è il tema del messaggio di auguri del Dicastero
vaticano per il Dialogo interreligioso ai buddisti in occasione
della celebrazione del Vesak.
Il Dicastero ricorda le parole di Papa Paolo VI del 1965 alle
Nazioni Unite: "Mai più la guerra, mai più la guerra! È la pace,
la pace, che deve guidare il destino delle nazioni di tutta
l'umanità!". Questo appello "è riecheggiato in numerosi raduni
interreligiosi negli ultimi anni per condannare la distruzione
causata dalle guerre in tutto il mondo. Abbiamo affrontato
questo tema in diverse occasioni, ma la continua escalation dei
conflitti in tutto il mondo richiede una rinnovata attenzione
alla questione critica della pace e una riflessione più profonda
sul nostro ruolo nel superare gli ostacoli che si frappongono
alla sua crescita".
Per il dicastero vaticano "oltre alle nostre costanti
preghiere e speranze, la situazione attuale ci richiede sforzi
vigorosi. Per fare la nostra parte nel porre fine all'odio e al
desiderio di vendetta che portano alla guerra e nel curare le
ferite che la guerra ha inflitto all'umanità e alla terra, la
nostra casa comune, dobbiamo rafforzare il nostro impegno a
lavorare per la riconciliazione e la resilienza. Se non si
affrontano adeguatamente le cause profonde dei conflitti e della
violenza, l'alba di una pace duratura è un'illusione, perché non
ci possono essere pace e riconciliazione senza equità e
giustizia nella vita politica, economica e culturale", conclude
il messaggio a firma del cardinale prefetto Miguel Ángel
Cardinal Ayuso Guixot, e del segretario mons. Indunil J.
Kodithuwakku.
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