Saranno pochi i fedeli
che dall'Africa potranno venire a Roma per il Giubileo. Poche
persone solo in rappresentanza nelle celebrazioni più
importanti. "Per noi è molto costoso, faremo celebrazioni nelle
nostre diocesi, sarebbe stato meglio potere aprire Porte Sante
ovunque", come era stato deciso per il Giubileo della
Misericordia del 2016. Per il 2025 le Porte Sante invece saranno
solo quattro e a Roma.
A parlare è monsignor Anthony Muheria, arcivescovo
metropolita di Nyeri e vicepresidente della Conferenza dei
vescovi cattolici del Kenya, a Roma per la 'visita ad limina' in
Vaticano. "Il Giubileo per noi è molto costoso - ha detto
incontrando un gruppo di giornalisti a Roma, dopo l'incontro con
il Papa -. Anche se qualcuno avesse questo desiderio non ha la
possibilità economica. Pensiamo di organizzare delle
celebrazioni locali". Per il vescovo africano bisognerebbe
"cambiare la mentalità, il luogo della celebrazione non è Roma
ma è la Chiesa, la diocesi, lì dove sono concretamente i
fedeli". "Sarebbe una cosa buona avere una porta santa per ogni
cattedrale" ma comunque "l'anno santo è un momento di grazia per
tutti, porta santa o no".
Il vescovo fa presente che i costi sono un vero ostacolo per
i fedeli africani: "Dal Kenya il solo volo aereo per Roma,
andata e ritorno, costa 2mila euro. Per noi è moltissimo. Chi
può venire qui a Roma? Quattro ricchi o uno-due fedeli ai quali
la diocesi può pagare il viaggio. Allora è meglio fare delle
celebrazioni in loco, che aiutano la conversione spirituale".
Il problema non è solo del Kenya: "Non c'è un solo Paese
africano che abbia questa possibilità. Quanti africani ma anche
quanti asiatici o quanti latinoamericani potranno permettersi il
viaggio a Roma per il Giubileo?", chiede il vescovo
sottolineando che il problema si pone anche nelle Giornate
Mondiali della Gioventù. "Sono incontri molto buoni ma noi
possiamo mandare forse cinque-dice giovani, comunque pochi.
Allora noi organizziamo una Gmg nel Kenya, così i ragazzi
possono approfittare della grazia. Forse non nella stessa misura
- conclude il vescovo - ma qualcosa facciamo".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA