Il rapporto tra Chiesa e
omosessualità è al centro di una guida spirituale no gender,
scritta da padre Giuseppe Piva: "Dignità e responsabilità" per
Il Pellegrino Edizioni. Il libro tocca temi delicati quali
l'abuso psicologico e fisico. Padre Piva, gesuita, offre una
lettura della realtà basandosi su "un'esperienza diretta che, da
anni, gli consente di accompagnare le persone omosessuali in un
cammino che conduce alla pacificazione con se, con gli altri e
con la comunità ecclesiale", si spiega nella presentazione. Il
percorso non mette dunque in gioco le questioni dottrinali, ma
svela un metodo di relazione che va oltre ogni teoria: "le
nostre relazioni affettive, etero o omo che siano, sono sempre
segnate, infatti, da ferite interiori, spesso prodotte
dall'ambiente sociale in cui ci muoviamo", si spiega nel saggio.
Esiste però un modo in cui possiamo liberare le potenzialità
umane in maniera sana che, viene spiegato, passa sempre
attraverso il recupero della consapevolezza di una dignità che
va oltre ogni orientamento sessuale e di una responsabilità nei
confronti dell'altro.
La prefazione è curata da Erio Castellucci, arcivescovo di
Modena-Nonantola, vescovo di Carpi e vicepresidente della
Conferenza episcopale italiana, che evidenzia come "Piva si
avvicina qui al cuore delle persone, entrando in punta di piedi,
ma affrontando tutti - proprio tutti - i risvolti dell'animo che
cerca pace". "Rimanere comodamente seduti alla partenza,
lasciando che ciascuno vada dove vuole; o rimanere comodamente
seduti alla meta, giudicando chiunque non sia 'in linea' con
l'ideale: sono due rischi uguali e contrari, ma entrambi
difformi - sottolinea Castellucci - dallo stile di Gesù, che
camminava con i discepoli, la folla, la gente, specialmente con
gli emarginati e gli ultimi nella scala sociale e religiosa
dell'epoca".
A firmare la postfazione sono invece Aristide Fumagalli,
sacerdote dell'arcidiocesi di Milano e scrittore, che ricorda
come "l'esperienza credente, ascoltata e accompagnata, è
condizione imprescindibile per il cammino sinodale della
Chiesa", e Gianni Geraci, nominato nel 1996 portavoce del
Coordinamento Gruppi di Omosessuali Cristiani in Italia, il
quale ribadisce che "uno dei grandi limiti della proposta che il
magistero cattolico fa alle persone omosessuali è l'assenza di
qualunque indicazione ispirata a quel sano realismo senza il
quale il rischio è quello di generare dei comportamenti
schizofrenici, in cui si esalta una perfezione che in realtà non
si cerca e si disprezza una vita che, in realtà, è quella che
ispira le nostre scelte concrete".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA