L'ordinazione
sacerdotale delle donne resta uno dei temi del Sinodo. Nei
lavori di oggi la questione è emersa ma i pareri restano
diversi. Per padre Antony Randazzo, vescovo di Broken Bay
(Australia) e presidente della Federation of Catholic Bishops'
Conferences of Oceania, la questione dell'ammissione delle donne
al sacerdozio "è una fissazione di una piccola minoranza che ha
una voce occidentale potente. E' una questione che va avanti da
anni. Io non ho nulla in contrario ma quando le donne vengono
messe ai margini, in luoghi di violenza, quando hanno
opportunità professionali limitate o sono considerate cittadini
di serie B, questo è lo scandalo contro il Vangelo. Noi dobbiamo
parlarne, invece di essere fissati con questa questione", ha
detto, nel briefing con i giornalisti, riferendosi al sacerdozio
per le le donne.
Negli interventi di oggi - come riferito dal Prefetto della
Comunicazione Paolo Ruffini - è emerso anche, sempre sul tema
delle donne, come sia "una lacuna il fatto che la donna sia
vista come consolatrice ma non come una persona che possa
predicare o il fatto che non possa essere capo di una
organizzazione". Infatti qualcuno ha parlato proprio del
"ministero della consolazione" (che si occuperebbe dei malati)
per le donne.
Ma la questione dell'ordinazione è emersa invece ancora in un
altro intervento: "Ci sono donne che si sentono chiamate da Dio
per essere ordinate, missionarie laiche che si occupano di
intere comunità", ha detto Ruffini riferendo i temi emersi nel
dialogo di oggi all'interno dei lavori del Sinodo.
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