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Che cos'è e cosa significa il Giubileo

Che cos'è e cosa significa il Giubileo

L'anno del grande perdono

CITTA’ DEL VATICANO, 24 dicembre 2024, 10:41

Redazione ANSA

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Papa Giovanni Paolo II apre la Porta Santa inaugurando il Giubileo del 2000 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Papa Giovanni Paolo II apre la Porta Santa inaugurando il Giubileo del 2000 - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nella Chiesa cattolica il Giubileo è l'anno della grande indulgenza, del perdono plenario dai peccati. Riprende il nome dal Giubileo ebraico: più precisamente la parola deriva dall'ebraico “jobel”, che significa “caprone”, in riferimento al corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre.

Il Giubileo ebraico, descritto nel capitolo 25 del libro del Levitico dell'Antico testamento, e conosciuto anche come anno sabbatico, si celebrava ogni cinquanta anni (cioè dopo ogni sette cicli di sette anni) con una serie di prescrizioni sociali. Per l'anno sabbatico si lasciava riposare la terra, per cui erano vietati semina e raccolto - con lo scopo pratico di rendere più forti le successive coltivazioni -, e tutti potevano goderne dei frutti spontanei, venivano liberati gli schiavi, la terra e le proprietà confiscate e di cui un ricco si fosse impossessato ritornavano ai proprietari originari.

L'inizio del Giubileo veniva annunciato con una serie di riti ufficiali, tra cui appunto il suono del corno di montone, il cui eponimo ebraico jobel gli ha dato il nome attuale anche nella forma cristiana.

Il Giubileo ebraico - in vigore fino al primo secolo dopo Cristo ma che rimane in forme residuali in alcune frange ortodosse dell'ebraismo contemporaneo - serviva a una società tribale a correggere le disuguaglianze troppo accentuate, affinché non ci fossero comunque il troppo ricco o il troppo povero. Il suo principio ispiratore era che l'uomo non è padrone dei beni e delle ricchezze, ma solo amministratore, e che deve disporne secondo giustizia e in favore dei più deboli.

Nella Chiesa cattolica, l'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come colui che porta a compimento l'antico Giubileo, essendo venuto a "predicare l'anno di grazia del Signore" (Isaia). Il Giubileo, comunemente, viene detto "Anno Santo", non solo perché si inizia, si svolge e si conclude con solenni riti sacri, ma anche perché è destinato a promuovere la santità di vita.

Il Giubileo può essere "ordinario", se legato a scadenze prestabilite; "straordinario", se viene indetto per qualche avvenimento di particolare

importanza, come ad esempio l'Anno santo della Misericordia, indetto da papa Francesco nel 2015 a 50 anni dalla fine del Concilio Vaticano II.

L'Anno Santo diventa comunque l'anno dell'indulgenza plenaria solenne elargita dal Papa, in origine (dall’anno 1300) ogni 50 anni, a partire dalla nascita di Cristo, poi (dal 1450) ogni 25 anni, ai fedeli che si rechino a Roma e compiano particolari pratiche religiose.

Già con la bolla con cui papa Bonifacio VIII istituì il primo Giubileo, emanata il 22 febbraio 1300, si concedeva l'indulgenza plenaria a tutti coloro che avessero fatto visita trenta volte se erano romani e quindici se erano stranieri, alle Basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura, per tutta la durata dell'anno.

Una curiosità: Dante riferisce nella Divina Commedia che l'afflusso di pellegrini a Roma fu tale che divenne necessario regolamentare a senso alternato la direzione di marcia dei pedoni sul ponte di fronte a Castel Sant'Angelo: "che da l'un lato tutti hanno la fronte / verso 'l castello e vanno a Santo Pietro, / da l'altra sponda vanno verso 'l monte".

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