Un nuovo "colpo di scena"
restituisce Antikvari / The Antique, il film georgiano di
Rusudan Glurjidze, al concorso delle Giornate degli Autori e
alla visione del pubblico degli appassionati, in accordo con la
Biennale di Venezia, il 6 settembre, riaffermando il diritto
morale dell'autore sulla propria opera.
Come è noto, in relazione ad un provvedimento d'urgenza
emesso dal tribunale di Venezia nei confronti della casa di
produzione maggioritaria (la georgiana Cinetech), le Giornate
degli Autori avevano cautelativamente sospeso la proiezione del
film in accordo con la Biennale. "Allo stesso tempo, però", dice
il presidente delle Giornate, Francesco Ranieri Martinotti, "non
abbiamo smesso un solo istante di sostenere il diritto
inalienabile dell'autrice Rusudan Glurjidze, ovvero la necessità
cruciale che il suo film dovesse essere mostrato al pubblico di
Venezia. In questo senso abbiamo deciso, con la solidarietà di
tutte le associazioni degli Autori, di presentare un contro
ricorso al tribunale di Venezia, incaricando un team di avvocati
composto da Fabio Moretti, Manuela Molinari e Giulio Berrino
dello studio legale internazionale Castaldipartners, che ha
agito di concerto con l'avvocato Guendalina Ponti, nostro
consigliere. Il tribunale di Venezia ci ha dato ragione
esplicitamente autorizzando la proiezione e riconoscendo il
diritto morale della regista; diciamo a testa alta che questo è
un atto di giustizia nei confronti dell'Arte cinematografica,
dei suoi creativi, della regista georgiana Rusudan Glurjidze e
del suo film. Ma soprattutto si crea un precedente anche per la
Mostra di cui beneficeranno per l'avvenire tutti gli Autori".
Le novità del provvedimento saranno spiegate in un incontro
pubblico previsto domani, 5 settembre, alle 12.00, alla Casa
degli Autori (Sala Laguna, via Pietro Buratti 1), alla presenza
della regista Rusudan Glurjidze, del presidente Martinotti,
della direttrice artistica Gaia Furrer e dell'avvocato Fabio
Moretti. L'incontro sarà moderato dal delegato generale Giorgio
Gosetti insieme alla giornalista Marina Fabbri.
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